Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Sabato della XXXIV settimana del Tempo Ordinario
Letture: Dn 7,15-27; Salmo (Dn 3); Vangelo Lc 21,34-36
Riflessione biblica
“Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere” (Lc 21,34-36). Siamo alla conclusione dell’“apocalisse lucana”, che ci invita con urgenza a tre comportamenti essenziali: fare attenzione a se stessi, vegliare e pregare in ogni momento. “State attenti a voi stessi”: è un chiaro invito ad un serio e sapiente discernimento di noi stessi e del nostro operare: “Prego che il vostro amore cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio” (Fil 1,9-11). Il discernimento è necessario per “non conformarci a questo mondo, ma lasciarci trasformare rinnovando il nostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,2). In tale discernere non siamo soli: lo Spirito di Dio opera nel nostro cuore e ci guida in un continuo rinnovamento interiore. Guidato dallo Spirito, infatti, il nostro “uomo interiore si rinnova di giorno in giorno” (2Cor 4,16), non si perde dietro la dissipazione del piacere, della paura del domani (Mt 6,25-26) e dell’inganno dei sensi: “Fate molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi; non siate sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore” (Ef 5,15-17). “Vegliate”: vigilanza continua e attiva per rinnovarci nella mente e nel cuore, entusiasmo sempre nuovo di scoperta del progetto di Dio e delle possibilità che ci offre, ricerca amorosa di piacere al Signore, celebrazione del nostro culto spirituale per essere “Eucaristia vivente” (Col 3,17). “Vigilate pregando”: “perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo grazie a Dio” (Col 4,2)”. La preghiera ci aiuta nel combattimento spirituale contro le forze del male (Ef 6,10-18), dà sostegno alla fede, alimenta la speranza, rende ardente la carità, ci rende docili allo Spirito, “che viene in aiuto alla nostra debolezza e intercede per noi con gemiti inesprimibili secondo i disegni di Dio”
Lettura esistenziale
“Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo” (Lc 21, 36). La fede cristiana, fin dall’epoca dei Padri, contempla tre venute del Signore Gesù in mezzo a noi: la prima è quella dell’Incarnazione, nell’umiltà del presepe di Betlemme; l’ultima è il suo ritorno glorioso alla fine dei tempi. “Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana egli portò a compimento la promessa antica, e ci aprì la via dell’eterna salvezza. Verrà di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa” (I Prefazio Avvento). Tra queste due venute è collocata una seconda venuta del Cristo che così ci viene ricordata nel II prefazio di Avvento: «Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo, perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno». Impariamo a riconoscere la sua quotidiana venuta nella Parola, nella storia, nei fratelli che incontriamo.