• 21 Novembre 2024 10:13

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

di Suor Cristiana Scandura “Quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti” (Lc 14, 13s). Quando lasciamo spazio all’amore di Dio, siamo resi simili a Lui, partecipi della sua stessa carità. Aprirci al suo amore significa lasciare che Egli viva in noi e ci porti ad amare con Lui, in Lui e come Lui; solo allora la nostra fede diventa veramente «operosa per mezzo della carità» (Gal 5,6) ed Egli prende dimora in noi.

La fede è indissolubilmente unita alla carità. La fede è conoscere la verità e aderirvi; la carità è camminare nella verità. Con la fede si entra nell’amicizia con il Signore; con la carità si vive e si coltiva questa amicizia. La fede ci fa accogliere il comandamento del Signore e Maestro; la carità ci dona la beatitudine di metterlo in pratica. Nella fede siamo generati come figli di Dio; la carità ci fa perseverare concretamente nella figliolanza divina portando il frutto dello Spirito Santo. La fede ci fa riconoscere i doni che il Dio buono e generoso ci affida; la carità li fa fruttificare. L’esistenza cristiana consiste in un continuo salire il monte dell’incontro con Dio per poi ridiscendere, portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio.

Ravviviamo la nostra fede in Gesù Cristo, per entrare nel suo stesso circuito di amore verso il Padre e verso ogni fratello e sorella che incontriamo nella nostra vita.