• 22 Novembre 2024 15:24

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Giuseppe Di Fatta

XV Domenica Tempo ordinario – Anno B

Letture: Am 7,12-15; Sal 84; Ef 1,3-14; Mc 6,7-13

Un caro saluto di gioia e pace a tutti voi!

Il Vangelo di questa 15° domenica ci parla della missione degli apostoli.

Chiamò a sé i dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. Quando nella Bibbia si parla di vocazione, dobbiamo intenderla come una serie di doppi movimenti. Vocazione è: Chiamare e inviare. Venire e andare. Ascoltare e annunziare. Sperimentare e testimoniare. Proporre e rispondere. È una relazione che coinvolge pienamente il Signore nella sua iniziativa di amore e pienamente l’uomo nella sua adesione di fede. Non è corretto pensare che sia qualcosa che interessa solo preti, frati e suore. Ogni cristiano è un chiamato dal Signore e a lui può e deve rispondere.gesu-2-300x233 Tutti chiamati e inviati

E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. Seguire il Signore e compiere la missione che ci ha affidato va fatto con lo stile e il metodo che ha scelto Lui per se stesso: non cercare potere e successo, portare con sé l’essenziale per la propria persona, vivere la propria vita come un servizio verso i fratelli. San Francesco l’ha chiamata povertà evangelica, che non equivale al flagello della miseria che va combattuto con ogni mezzo, ma è un distacco affettivo ed effettivo dalle cose, soprattutto le superflue, che ti fa camminare più speditamente e più libero.

Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro. Proprio perché si è poveri e quindi liberi, si possono accettare serenamente anche fallimenti, incomprensioni e rifiuti. Diciamolo francamente: questo non è facile. Occorre un cammino di spoliazione e di liberazione dal proprio io che ci permette un processo di maturazione anche umana non indifferente. La verità è che su questo argomento siamo tutti in cammino. E nessuno può sentirsi migliore degli altri.

prete-in-preghiera-300x169 Tutti chiamati e inviatiEd essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. A che cosa ti senti chiamato come cristiano? Verso quale missione ti senti inviato? Forse domande così dirette non te le sei poste mai… Il Vangelo di questa domenica ci presenta una tipologia parziale di compiti ecclesiali, alcuni dei quali non li possono svolgere tutti, ma solo operai specializzati. Per esempio scacciare i demoni lo possono fare solo i sacerdoti esorcisti. Ma tutti possiamo pregare per allontanare ogni tentazione ed ogni male da noi e dai fratelli che sappiamo essere provati. Ungere i malati con olio può riferirsi al sacramento dell’unzione degli infermi, approfondito da S. Giacomo nella sua lettera, e che amministrano i presbiteri (cfr Gc 5,14-15). Ma tutti possiamo visitare i fratelli sofferenti e portare loro l’olio della consolazione e il conforto dell’amicizia. Annunziare la Parola di Dio alla gente invitandola alla conversione è il compito specifico degli evangelizzatori. Ma tutti possiamo con semplicità e convinzione dire una buona parola in ogni occasione, lasciandoci guidare dalla sapienza del Vangelo. Insomma, oggi si parla della vocazione e missione degli apostoli, ma nessuno può dire: questo Vangelo è per loro e non per me. Tutti e ciascuno ci possiamo sentire coinvolti e interpellati. Ognuno a modo proprio.

Una santa e serena domenica a tutti!