Commento di Fra Giuseppe Di Fatta
Assunzione della Beata Vergine Maria
Letture: Ap 11,19; 12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15,20-26; Lc 1,39-56
Un caro saluto di gioia e pace a tutti voi!
Questa domenica celebriamo la solennità di Maria assunta in cielo. Voglio subito dire che non c’è un vangelo che parla dell’assunzione. E nemmeno dell’Immacolata. Il punto di partenza è Cristo risorto. In Lui, tutti riceviamo la vita. Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno. La Vergine Maria, nel suo essere Immacolata (in principio) e Assunta (alla fine) è il segno della completa e definitiva vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte.
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Al Signore, alla sua passione e morte, alla sua pasqua di risurrezione. A Lui il nostro GRAZIE. Oggi con lei possiamo cantare: L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore. Perché? Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Oggi si realizza questa profezia: Tutte le generazioni mi chiameranno beata. Perché? Il Signore ha guardato l’umiltà della sua serva.
Oggi è il pieno compimento di quest’altra parola: Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente. Perché? Santo è il nome del Signore. Si realizza ciò che in anticipo cantava il popolo d’Israele nel Salmo 125: Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmato di gioia. Maria è tutta relativa a Gesù: totalmente consacrata alla vita e alla missione del Figlio. Partecipe del suo stesso fine. Lui è ASCESO (verbo attivo). Lei è ASSUNTA (verbo passivo). Oggi non è una festa che ci distoglie dal cammino di uomini e donne incarnati in questa storia, in cammino in questa vita. È vero, da una parte ci fa alzare lo sguardo verso il cielo, alimentando in noi quella speranza cristiana che saremo lì dove è il Signore con sua Madre, in una meravigliosa comunione perfetta ed eterna con Dio e tra di noi. Tutta la Chiesa con Maria sarà Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle. Lei e noi, Maria e i figli redenti. Dall’altra ci porta a vivere pienamente la fede che è relazione bella, nutriente con Dio e tra di noi: il vangelo ce ne ha consegnato un frammento rappresentativo: il saluto, la gioia, l’accoglienza, l’incontro, la festa, lo scambio, il dono dei figli, il dialogo, la benedizione, la fede, lo Spirito, l’abbraccio, la testimonianza.
Io preferisco invocarla con il cuore, con la fede, con l’amore e con i titoli che ci consegna la Parola di Dio e la Chiesa: – Maria (Annunciazione) – La Vergine (Annunciazione) – La madre del mio Signore (Visitazione) – La madre di Gesù (Cana) – La Madre di Dio (dogma della chiesa) – L’Immacolata, l’Addolorata, l’Assunta (termini legati agli eventi e ai misteri del Figlio) – La Tutta Santa (chiesa orientale) – Madre della chiesa e dell’umanità (Paolo VI dopo il concilio Vaticano II)
Ho notato che in questo tempo di coronavirus, le liturgie che preparano i nostri vescovi per le famiglie, concludono sempre con la più antica preghiera mariana della chiesa, che è un’antifona con cui si può concludere la compieta. È molto bella e vi consiglio di impararla a memoria e recitarla ogni giorno: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio santa madre di Dio, non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
Preghiamo la Vergine Madre e la ringraziamo anche con quella semplicità profonda e fede robusta con cui ce l’hanno consegnata le generazioni passate: AVE MARIA!
Buona festa a tutti voi!