Tu chi sei?

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno

Letture: 1Gv 2,22-28; Sal 97; Gv 1,19-28

Riflessione biblica

“Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: Tu, chi sei?” (Gv 1,19-28). san-giovanni-battista-300x225 Tu chi sei?Per l’evangelista Giovanni, il Battista è un testimone di Gesù: “Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce” (Gv 1,6-8). Egli è testimone della divinità di Gesù: “Giovanni gli dà testimonianza e proclama: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me” (Gv 1,15). Non è un gioco di parole, ma un modo di esprimere la realtà profonda di Gesù: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio” (Gv 1,33-34). Giovanni ha iniziato per primo l’opera di salvezza di Dio, ma Gesù, il Figlio di Dio, è colui che la porta a compimento. E Giovanni testimonia con umiltà che egli è solo un precursore: un “triplice no” esclude qualsiasi pretesa di messianicità. Non sono il Cristo, non sono Elia, non sono “il profeta” simile a Mosè. Una sola affermazione, basata sulla profezia di Is 40,3: “Io sono voce di uno che grida nel deserto”. Giovanni è la voce che invita alla salvezza, Gesù è la Parola vivente di Dio che porta a compimento l’opera di salvezza di Dio. Il battesimo di Giovanni è un battesimo di purificazione per accogliere l’inviato di Dio per la nostra salvezza, il battesimo di Gesù è partecipazione alla salvezza: “Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (Rom 6,4). Imitiamo Giovanni, e nell’umiltà riconosciamo che solo in Gesù abbiamo la vita: “Lui deve crescere, noi diminuire” (Gv 3,30).

Lettura esistenziale

“E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?» (Gv 1, 19). Giovanni si è ritirato nel deserto per vivere una vita molto austera e per invitare, attraverso la parola e la testimonianza, la gente alla conversione; egli amministra un battesimo di acqua, un rito di penitenza unico, che lo distingue dai molteplici riti di purificazione esteriore delle sette dell’epoca. Chi è dunque quest’uomo, chi è Giovanni Battista? La sua risposta è di una umiltà sorprendente. Non è il Messia, non è la luce. Non è Elia tornato sulla terra, non é il grande profeta atteso. “Le risposte di Giovanni sono sapienti, straordinarie. Per dire chi siamo, per definirci noi siamo portati ad aggiungere, ad elencare informazioni, titoli di studio, notizie, realizzazioni. Giovanni il Battista fa esattamente il contrario, si definisce per sottrazione, e per tre volte risponde: io non sono il Cristo, non sono Elia, non sono… Giovanni lascia cadere ad una ad una identità prestigiose ma fittizie, per ritornare al nucleo ardente della propria vita. E lo ritrova per sottrazione, per spoliazione: io sono voce che grida” (Ermes Ronchi). “Chi sei tu?”. Questa domanda è oggi rivolta anche a noi. La risposta la troviamo nell’intimo del nostro cuore, liberando la nostra identità da apparenze e illusioni, da maschere e paure. “Chi sono io?”. Sicuramente la risposta sarà più vera se riformuliamo la domanda in questo modo: “Chi sono io per Dio?”. Ponendoci questa domanda e ricercandone la risposta nell’ascolto e nella preghiera, scopriremo la nostra speciale e personale vocazione, secondo il progetto di Dio.

Exit mobile version