• 22 Novembre 2024 15:47

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Lunedì della VI settimana di Pasqua

Letture: At 16,11-15; Sal 149; Gv 15,26-16,4

Riflessione biblica

“Quando verrà il Paraclito, lo Spirito di verità” (Gv 15,26-16,4). Gesù ce l’ha promesso: “Non vi lascerò orfani” (Gv 14,18). Non saremo mai soli: Gesù è con noi: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Tale presenza è viva, e il credente la esperimenta quando è insieme ai suoi fratelli di fede: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18,20). Tale presenza di Gesù è resa viva e operante mediante il suo Spirito Santo: egli è santo, perché ci consacra nella verità, che ha il suo pieno adempimento nell’amore a Dio e ai fratelli; egli è santo, perché egli ci guida nel comprendere l’insegnamento di Gesù e ci illumina nel realizzare il progetto di santità che Dio ha posto nei nostri cuori: “Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».” (Rom 8,15). L’azione dello Spirito in noi è continua, incessante, fruttuosa per la nostra vita spirituale: ci comunica non solo le parole di Gesù, ma è “memoria” ed “esegesi”. Egli è memoria viva: “Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future” (Gv 16,13). Egli è l’interprete di Gesù, che non ci fa cadere nell’inganno e nelle tenebre dell’errore: “Non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo. In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio” (1Gv 4,1-3). Nella forza dello Spirito siamo testimoni di Dio e di Gesù. Testimoni di Dio: è lui che ci ha chiamato alla salvezza e ci invia nel mondo per portare frutti di bene e di santità: “Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui” (1Gv 3,1). Testimoniamo Gesù: “In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui” (1Gv 4,9). Testimoniamo lo Spirito Santo: egli c’insegna la fedeltà a Gesù, le vie dell’amore e produce in noi il frutto dell’amore (Gal 5,22): “Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi” (1Gv 4,12)

Lettura esistenziale

“Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza” (Gv 15, 26s). Quando i cristiani, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, sono veramente lievito, luce e sale della terra, rendono testimonianza a Cristo, divenendone pura trasparenza. Talvolta però questa testimonianza suscita un’avversione violenta. Quanto utile è allora guardare alla luminosa testimonianza di chi ci ha preceduto nel segno di una fedeltà eroica sino al martirio! È vero: apparentemente sembra che la violenza e la persecuzione si rivelino più forti, mettendo a tacere la voce dei testimoni della fede, che possono umanamente apparire come persone sconfitte, ma in realtà sono proprio loro che fanno la storia, insieme a Cristo. Afferma in proposito Tertulliano: “Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”. Nella sconfitta, nell’umiliazione di quanti soffrono a causa del Vangelo, agisce una forza che il mondo non conosce: “Quando sono debole – esclama l’apostolo Paolo – è allora che sono forte” (2Cor 12, 10). È la forza dell’amore, inerme eppure vittorioso anche nell’apparente sconfitta. È la forza che sfida e vince la morte.