Commento di Fra Marcello Buscemi e Tiziana Frigione
Letture: At 16,11-15; Sal 149; Gv 15,26-16,4
Riflessione biblica
“Quando verrà il Paràclito, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio”. Due testimonianze? No! Un’unica testimonianza, che procede dallo Spirito e viene manifestata mediante noi, suoi discepoli. L’azione dello Spirito in noi non è quella di dirci cose nuove, cose che non sappiamo, ma è “memoria” ed “esegesi”: “Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future” (Gv 16,13). È memoria: i veri discepoli conoscono Gesù e conoscono le sue parole di verità e i suoi esempi di amore, perché sono stati “fin dal principio con lui”. I primi discepoli di Gesù lo hanno conosciuto nella realtà storica: “Quello che era da principio, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo” (1Gv 1,1.3). Noi lo abbiamo conosciuto dal battesimo, inizio della nostra vita secondo lo Spirito, che ci ha immerso nella morte e risurrezione di Gesù per vivere la novità di vita nel Cristo Gesù. Da quel momento, nella potenza dello Spirito, siamo divenuti “testimoni” di Gesù e del suo messaggio di verità, di santità e di amore. Testimoni di Gesù e della sua promessa: “Se rimane in voi quello che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna” (1Gv 2,24-25). Testimoni del suo messaggio di verità: “Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato” (1Gv 1,6-7)). Testimoni del suo messaggio di amore: “Amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” (1Gv 4,7-8). Lo Spirito è l’esegeta del messaggio di Gesù: “Non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo. In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio” (1Gv 4,1-3). Dello Spirito abbiamo bisogno per fare la volontà di Dio: “Siate ricolmi dello Spirito, facendo molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, non da sconsiderati, ma attenti a comprendere qual è la volontà del Signore” (Ef 5,15-18)
Lettura esistenziale
Gesù oggi ci spiega che il bene, l’amore che viene dal Padre, arriva a noi attraverso lui, è il dono dello Spirito Santo che ci fa capire il mistero di Gesù, il Figlio, che ci ama con l’amore del Padre, ma soprattutto ci permette di viverlo e ci trasforma così profondamente da manifestarsi spontaneamente in noi, che così ci riconosciamo figli e mostriamo con gioia che tutto ha inizio e compimento nel Padre : “… e anche voi date testimonianza”. Eppure spesso facciamo il male, non sempre per cattiveria, ma quando non abbiamo ancora fatto esperienza di lui o, pur conoscendo il suo amore, perdiamo la consapevolezza di ciò che accade davanti ai nostri occhi ed in noi, ci lasciamo trascinare e confondere da qualcosa. E’ la nostra natura, quella di farci intrappolare da tensioni interne o esterne, che non ci permettono di essere presenti a noi stessi, di recuperare quella dimensione interiore , dove sperimentiamo che possiamo aprirci all’amore di Dio che in noi risveglia la coscienza, la responsabilità, il discernimento di fronte al male. E’ un’illuminazione necessaria che ci permette di essere consapevoli della nostra verità di figli, liberandoci da dinamiche che non ci appartengono e che ripetiamo, non perché siamo cattivi, ma perché non siamo nell’amore di Dio e non troviamo alternative al male. Non basta assistere alle opere per conoscere Gesù, ma sentire che siamo con lui “fin dal principio”, che lo Spirito della verità presente in noi ci fa superare il buio ed il tormento .
Quando diventa così centrale vivere nell’amore è sempre più chiara la sofferenza del buono, che ci scandalizza, perché è dovuta ad un odio gratuito, senza controparte, senza avversari. Vedere nel fratello un concorrente ci mette sulla difensiva, entriamo nella logica del mondo ed alla fine siamo vincitori o vinti, poco importa, perché abbiamo mantenuto una dinamica che non nasce dall’amore, ma da altre istanze che ci abitano e ci obbligano ad agire, anzi reagire: “E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me.”
Con Gesù impariamo a rientrare in noi stessi, ad aprirci all’azione dello Spirito e credere che il male nel mondo è vinto con l’amore, che l’odio gratuito diventa occasione per mostrare la forza dell’amore. Guidati dallo Spirito impariamo a vivere il mistero di Dio e dell’uomo, che ci stupisce e non può mai essere afferrato o soffocato , in una definizione o un’immagine, impariamo ad apprezzare la consapevole bellezza di non possedere la verità e quindi di non imporla a nessuno, viviamo relazioni basate sul rispetto e l’accoglienza, proviamo una sana curiosità per tutto ciò che il Signore ci fa incontrare ogni giorno.