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Tamajo, (FI) 121 mila voti? Non sto nei salotti

Siamo una squadra di persone umili. Non ci chiudiamo nei salotti delle vie del centro delle città. Lavoriamo costantemente tra la gente con valori cardini come giustizia, legalità ed uguaglianza. Racconto un aneddoto: l’altro ieri siamo stati a Monreale a trovare il nostro amico Marco Intravaia (ex FdI) per le amministrative. Ci siamo ritrovati a mangiare pizza e frutta su una panchina scherzando e sorridendo. Forse rispetto ad alcuni siamo rimasti normali senza ubriacature politiche e puzza sotto al naso”. A parlare con l’ANSA è Edy Tamajo, mister 121 mila voti, un exploit di consensi alle europee, primo nella lista di Forza Italia-Nm nelle Isole. Un risultato che ha confermato la sua verve elettorale, già emersa alle regionali e ancora prima alle comunali di Palermo.

Perito tecnico commerciale, ex calciatore professionista dal piede educato, dicono gli amici che ne hanno seguito le gesta nel Palermo, nel Fiorenzuola e nel Trapani, Tamajo, 48 anni, è in politica da un quarto di secolo – dopo tre anni di lavoro in banca – avendo fatto tutta la gavetta: dal consigliere di circoscrizione, al consigliere comunale a Palermo, poi deputato regionale e ora alla terza legislature quindi il ruolo di assessore nel governo di Renato Schifani. Adesso l’elezione a Bruxelles. Ma in molti si chiedono, andrà al Parlamento europeo o rinuncerà facendo spazio alla prima dei non eletti Caterina Chinnici? “Sto valutando con Antonio Tajani e Renato Schifani quale sia il percorso più giusto da intraprendere. Sono un uomo di partito e amo follemente la mia isola. Qualunque sia la decisione continuerò a lavorare per il bene della nostra Sicilia”, dice. C’è chi lo vede come prossimo candidato alla presidenza della Regione, anche se mancano due anni e mezzo all’appuntamento. “Sono uno che parla poco ed evito le polemiche – chiarisce Tamajo – Parlare di prossime candidature è fantapolitica spiccia. Lavoro quotidianamente facendo politica attiva da 24 anni. Questo il mio obiettivo. Come prossima scadenza importante ho una riunione con operai e sindacati rispetto alla riapertura dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese”.

Ma se dovesse rimanere in Sicilia rimarrebbe all’assessorato Attività produttive o ambisce a un altro ruolo di peso? “La mia struttura con a capo il dirigente generale Carmelo Frittitta sta facendo molto bene. E non sono io a dirlo, ma le note di stima da parte di tutte le associazioni di categoria e i report positivi che vedono la Sicilia in netto miglioramento rispetto agli scorsi anni – afferma – Non spetta a me decidere quale sarà il rimpasto del governo Schifani. Qualunque sia la mission assegnata, con studio e totale impegno, il presidente mi troverà pronto, nel caso, a nuove sfida. Il governatore Schifani è come se fosse un chirurgo di alta precisione. Sono certo che continueremo a viaggiare spediti per raggiungere nuovi risultati per la gente”.

Si aspetta un riconoscimento dai vertici nazionali? “La Sicilia è stata sempre molto vicina al partito di Forza Italia, in questi anni lo sta dimostrando maggiormente: dalle elezioni comunali di Palermo, passando alle regionali, sino alle europee che hanno fatto vincere nuovamente FI con un gran numero di consensi – afferma – Sono convinto che la segreteria nazionale ha a cuore la Sicilia, le sue vertenze e tutto ciò che l’Isola sta facendo in questi anni per il segretario Tajani e per tutto il partito”.

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