di Salvatore Di Bartolo – La senatrice Stefania Craxi è il nuovo Presidente della Commissione esteri del Senato. I voti in suo favore sono stati 12, mentre 9 voti sono andati a Ettore Licheri del M5s. L’elezione è arrivata dopo le dimissioni in blocco di tutti i membri della commissione in polemica con l’ex presidente, Vito Petrocelli. Con l’elezione di Stefania Craxi alla guida della commissione Esteri del Senato, Forza Italia ottiene la prima presidenza di commissione di questa Legislatura.
Ecco il contenuto del comunicato postato sui suoi profili ufficiali con il quale la senatrice Craxi ha dato notizia della sua nomina:
“Cari amici,
E con onore e con grande senso di responsabilità che mi accingo a ricoprire, in questo scorcio di legislatura, il ruolo di Presidente della Commissione esteri del Senato, in uno scenario internazionale delicato che non consente tentennamenti ed equivoci di sorta e richiede al contempo un surplus di diplomazia. La politica estera di un grande Paese come l’Italia, per ragioni valoriali e culturali, ancor prima che storiche e geopolitiche, non può non avere chiari connotati atlantici, un atlantismo della ragione che non ammette deroghe ma non accetta subalternità. E’ in questo contesto che dobbiamo avere l’ambizione di essere protagonisti di pace, ricoprendo un ruolo guida sul fronte Sud e nelle acque inquiete del MEDITERRANEO allargato. La politica estera di un grande Paese non può poi conoscere divisioni e, soprattutto, non dovrebbe essere mai oggetto di scontro. Per questo, pur ringraziando tutti i senatori che hanno espresso fiducia nella mia persona, anche oltre i confini del centrodestra tradizionale, posso assicurare che lo spirito di unità e condivisione caratterizzerà la guida della Commissione esteri. Infine, voglio rivolgere un ringraziamento particolare al mio Presidente, Anna Maria Berini, a cui ascrivo il merito di questa mia elezione, a Forza Italia, da sempre baluardo dei valori atlantici, nelle persone di Antonio Tajani e di Silvio Berlusconi ed a tutte le forze di centrodestra che ancora una volta dimostrano che sulle grandi questioni di fondo trovano sempre le ragioni della loro unità”.