commento di Fra Marcello Buscemi e di Suor Cristiana Scandura
Martedì della XVII settimana del Tempo Ordinario
Letture Es 33,7-11; 34,5-9.28; Sal 102; Mt 13,36-43
Riflessione Biblica
“La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli” (Mt 13,36-43). Spesso viviamo in un’ottica che non è quella di Gesù: viviamo come se questo mondo non dovesse finire mai. Parliamo, è vero di escatologia, della fine del mondo, ma come se fosse qualcosa che riguarda gli altri. È vero, c’è anche chi, pensando alla fine del mondo, si riempie di paure e ancor peggio di scrupoli, che invece di farlo progredire nella fede, lo paralizza e lo riempie di mille pratiche inutili: non cresce né nella speranza né tanto meno nell’amore. Dobbiamo vivere nella fede: cioè sempre orientati a Dio, seguendo con amore Gesù portando con lui la sua croce, rendendoci docili all’azione dello Spirito sia nella nostra vita personale che in quella vissuta nella Chiesa.
Lettura esistenziale
“I mietitori sono gli angeli” (Mt 13, 39). “Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli” (Mt 13, 41).
Per ben due volte, nel Vangelo odierno, Gesù parla degli Angeli e siccome ho una devozione particolare verso gli Angeli, soprattutto verso l’Angelo Custode, voglio parlarvi di loro.
Tra tutti i doni che il Buon Dio ci ha fatto e per i quali siamo tenuti a renderGli vive azioni di grazie, c’è il dono dell’Angelo Custode.
Dal suo inizio e fino all’ora della morte ogni persona è affidata alla speciale protezione di un Angelo che se ne prende amorevole cura per guidarla sui sentieri della vita. L’esistenza di questi esseri spirituali incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente “Angeli” è una verità di fede largamente testimoniata dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione.
L’angelo incarna e concretizza la sollecitudine di Dio per ogni uomo. Il nostro Angelo Custode non è nient’altro che espressione del fatto che ognuno di noi è conosciuto, amato e seguito in maniera del tutto personale da Dio. L’Angelo Custode è il pensiero d’amore che Dio nutre per ciascuna persona, tradotto in realtà.
Personalmente ho amore immenso verso il mio Angelo Custode e una gratitudine altrettanto smisurata verso il Padre Celeste che me lo ha donato.
Spessissimo invoco il suo aiuto, si può dire che facciamo tutto insieme. Gli ho pure dato un nome, ve lo confido: io lo chiamo Christian. Mi piace chiamarlo per nome, me lo fa sentire più vicino ed avere più confidenza in lui.
Quando non possiamo arrivare fisicamente alle persone che vorremmo consolare o soccorrere o proteggere, mandiamo lui in vece nostra a sussurrare parole di conforto, ad accarezzare, a tergere lacrime o semplicemente a portare il nostro affetto e la nostra vicinanza spirituale. Il nostro Angelo Custode è felice quando gli affidiamo queste incombenze o gli chiediamo di aiutarci, ci è stato donato per questo. Quanto mi piacerebbe che il Santo Padre indicesse un Anno Santo speciale dedicato proprio agli Angeli Custodi, se lo meritano per tutto il da fare che gli diamo.