• 8 Settembre 2024 2:15

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Spiegaci la parabola della zizzania nel campo

commento di Fra Marcello Buscemi e di Suor Cristiana Scandura

Martedì della XVII settimana del Tempo Ordinario

Letture Es 33,7-11; 34,5-9.28; Sal 102; Mt 13,36-43

Riflessione Biblica

“La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli” (Mt 13,36-43). Spesso viviamo in un’ottica che non è quella di Gesù: viviamo come se questo mondo non dovesse finire mai. Parliamo, è vero di escatologia, della fine del mondo, ma come se fosse qualcosa che riguarda gli altri. È vero, c’è anche chi, pensando alla fine del mondo, si riempie di paure e ancor peggio di scrupoli, che invece di farlo progredire nella fede, lo paralizza e lo riempie di mille pratiche inutili: non cresce né nella speranza né tanto meno nell’amore. Dobbiamo vivere nella fede: cioè sempre orientati a Dio, seguendo con amore Gesù portando con lui la sua croce, rendendoci docili all’azione dello Spirito sia nella nostra vita personale che in quella vissuta nella Chiesa. parola-300x169 Spiegaci la parabola della zizzania nel campoIl nostro comportamento deve essere quello dei credenti degli inizi della Chiesa: “Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio” (At 2,42-47). Nella speranza: ponendo la nostra fiducia in Dio: “Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia speranza. Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: non potrò vacillare. In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio. Confidiamo in lui in ogni tempo; davanti a lui apriamo il nostro cuore: nostro rifugio è Dio” (Sal 62,6-10). Per questo, non confidiamo nelle nostre opere buone, ma nell’aiuto di Dio: “Lo spirito di quelli che temono il Signore vivrà, perché la loro speranza è posta in colui che li salva. Chi teme il Signore non ha paura di nulla e non si spaventa perché è lui la sua speranza” (Sir 34,14-16).spirito-santo Spiegaci la parabola della zizzania nel campo Lasciamoci guidare dallo Spirito del Signore, e opereremo nella carità, sempre pronti all’incontro con il Signore: “Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo” (Gal 6,7-9).

Lettura esistenziale

“I mietitori sono gli angeli” (Mt 13, 39). “Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli” (Mt 13, 41).

Per ben due volte, nel Vangelo odierno, Gesù parla degli Angeli e siccome ho una devozione particolare verso gli Angeli, soprattutto verso l’Angelo Custode, voglio parlarvi di loro.

Tra tutti i doni che il Buon Dio ci ha fatto e per i quali siamo tenuti a renderGli vive azioni di grazie, c’è il dono dell’Angelo Custode.

gesu-23-300x247 Spiegaci la parabola della zizzania nel campoUna delle prime preghiere che s’imparano e una delle ultime che si dimenticano, è quella rivolta all’Angelo custode. Concisa e ritmata, sembra adatta ad imprimersi nella memoria. L’invocazione all’Angelo Custode, di certo appartiene all’infanzia di ciascuno di noi, ma non per questo il suo significato è destinato a smarrirsi quando diventiamo adulti.

Dal suo inizio e fino all’ora della morte ogni persona è affidata alla speciale protezione di un Angelo che se ne prende amorevole cura per guidarla sui sentieri della vita. L’esistenza di questi esseri spirituali incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente “Angeli” è una verità di fede largamente testimoniata dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione.

L’angelo incarna e concretizza la sollecitudine di Dio per ogni uomo. Il nostro Angelo Custode non è nient’altro che espressione del fatto che ognuno di noi è conosciuto, amato e seguito in maniera del tutto personale da Dio. L’Angelo Custode è il pensiero d’amore che Dio nutre per ciascuna persona, tradotto in realtà.

Personalmente ho amore immenso verso il mio Angelo Custode e una gratitudine altrettanto smisurata verso il Padre Celeste che me lo ha donato.

Spessissimo invoco il suo aiuto, si può dire che facciamo tutto insieme. Gli ho pure dato un nome, ve lo confido: io lo chiamo Christian. Mi piace chiamarlo per nome, me lo fa sentire più vicino ed avere più confidenza in lui.

Quando non possiamo arrivare fisicamente alle persone che vorremmo consolare o soccorrere o proteggere, mandiamo lui in vece nostra a sussurrare parole di conforto, ad accarezzare, a tergere lacrime o semplicemente a portare il nostro affetto e la nostra vicinanza spirituale. Il nostro Angelo Custode è felice quando gli affidiamo queste incombenze o gli chiediamo di aiutarci, ci è stato donato per questo. Quanto mi piacerebbe che il Santo Padre indicesse un Anno Santo speciale dedicato proprio agli Angeli Custodi, se lo meritano per tutto il da fare che gli diamo.