• 22 Novembre 2024 16:37

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Siracusa. Mons. Lo Manto: “Fissare lo sguardo su Gesù Eucaristia per riscoprirci cristiani”

Ieri, 2 giugno 2024, Solennità del Corpus Domini, Mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa, ha presieduto la celebrazione eucaristica nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, con la concelebrazione dei sacerdoti e la partecipazione dei fedeli della città.
Nell’omelia ha invitato a tenere fisso lo sguardo in Gesù Eucaristia per riscoprire l’autenticità della nostra fede e della nostra vita cristiana e dare ragione al mondo della speranza che vive nel cuore del credente.
Ha messo in evidenza come nella Nuova Alleanza il rapporto con Dio si fonda sull’amore che esige sempre di più. «L’amore non vive in te che crescendo, non vive in te che in quanto ti prende totalmente ed esige tutto da te. L’amore vero si realizza nel dono totale di sé, fino a dare la vita, come la donata Gesù per noi e per la nostra salvezza».
Pertanto ha esortato tutti: a vivere un rapporto personale con Dio nell’esperienza di fede e di dono totale a Dio nell’amore che cresce sempre più; ad essere promotori dell’autenticità della fede e della vita cristiana per rendere presente il mistero di Cristo, evitando una riduzione sociologica del mistero della Chiesa; a dare testimonianza di fraternità, di comunione e di pace che nascono, crescono e maturano in Dio.
Dopo la processione eucaristica ha invitato a meditare, accogliere e trasmettere il mistero dell’amore di Dio che si rivela a noi e si fa dono di vita eterna per tutti.
Ha affermato: «Gesù ci chiede di stare con lui, di realizzare una comunione perenne, di imparare ad amare da come ci ama, per essere segno vivo del suo amore.
La prima verità, che dobbiamo professare con la nostra vita, è la consapevolezza della presenza di Dio nella nostra esistenza. È vera certamente la vita cristiana di coloro che ‒ umiliati, condannati, perseguitati ‒ sanno godere, perché vivono di Dio e in lui trascendono ogni avvenimento della vita presente. Se abbiamo fede, anche le situazioni più mortificanti possono diventare per noi un modo più puro e più grande di incontrarci con Dio.
La presenza reale di Cristo è in ordine al dono e alla comunione. Cristo è presente per donarsi in un atto di amore e comunicarsi a noi. Dio è con noi, si fa pane eucaristico, nutrimento di salvezza per offrirci la sua stessa vita e introdurci nel suo mistero d’amore. In questo nostro tempo segnato da divisioni e da guerra, Gesù ci chiede di poter entrare nella nostra vita. A noi è concesso di vivere la pace di Gesù, la pace intima per trasformarla in pace sociale. La pace vera ‒ quella che Gesù dona a noi, «non come il mondo la dà» (Gv 14,27) ‒ deve iniziare nella nostra vita, nelle nostre scelte di bene e di perdono vicendevole.
Animati dalla presenza del Risorto, vivendo davanti a Dio, trasferiti nel suo regno, siamo chiamati a renderlo visibile con il nostro essere, con il nostro impegno, con la nostra vita, con la nostra carità. Guardiamo in profondità nel mistero di Dio per scorgere e promuovere l’infinita dignità dell’uomo, la prossimità e il bene di tutti».