• 22 Novembre 2024 1:19

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Mercoledì della XVIII settimana del Tempo Ordinario

Lettura: Ger 31,1-7 ; Salmo: Ger 31,10-13; Vangelo: Mt 15,21-28

Riflessione biblica

“Ed ecco, una donna cananea si mise a gridare: Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio” (Mt 15,21-28). Meraviglia l’atteggiamento di Gesù verso questa madre che soffre: “Egli non le rivolse neppure una parola” (Mt 15,23). Indifferenza? Veramente, dinanzi al dolore di chi soffre, Gesù mostra sempre compassione: “Vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati” (Mt 14,14). Razzismo? “Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele” (Mt 15,24). Di fatto, si trova a Tiro e a Sidone e anche lì annuncia e opera la salvezza. Sessismo? Parla con la Sa-maritana senza problema, difende la donna adultera con molta amabilità: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? Nessuno! Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più” (Gv 8,10-11). Ha elogiato la fede di due donne nel loro bisogno: “Donna, grande è la tua fede!” (Mt 15,28; 9,22). La provoca Gesù, ma questa donna non si arrende: “È vero, Signore, eppure anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni” (Mt 15,27). Per Gesù, è bastato questo atto di fede sincero e determinato, ed egli compì subito il miracolo: “Avvenga per te come desideri” (Mt 15,28). La misericordia di Dio supera i confini limitati dell’Israele storico e penetra nel mondo pagano e lo rende partecipe dell’Israele di Dio. “Non c’è più distinzione tra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato” (Rom 10,12-13). Invochiamo con fede il Signore e perseveriamo con costanza e tenacia nella fiducia in lui, perché si adempia la sua parola: “Ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore” (Gv 10,16). Anzi, la nostra fede divenga testimonianza e annuncio di speranza: “Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19).

Lettura esistenziale

“Signore, aiutami”. “Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri” (Mt 15, 25.28). Qui abbiamo un esempio di come “la preghiera dell’umile penetra le nubi e finché non sia arrivata, non si contenta; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto, (Sir 35, 17). “Solo la preghiera vince Dio!”, afferma Tertulliano. La preghiera, unita alla fede, sposta le montagne (cfr Mt 17, 20). Non ci dobbiamo però servire della preghiera per cercare di piegare Dio alla nostra volontà ma, al contrario, per disporre il nostro cuore a compiere la volontà di Dio. Una delle invocazioni del Padre nostro, la preghiera per eccellenza che ci ha insegnato Gesù, è proprio questa: “Sia fatta la tua volontà!”. Questa invocazione sia pronunciata non con rassegnazione (cioè: sia fatta la volontà di Dio perché non possiamo fare la nostra) ma perché sappiamo che qualunque cosa Dio dispone che ci accada è per il nostro bene. Talvolta la vita ci appare come un ricamo visto dal rovescio: un intreccio di fili scomposti e disordinati, ma un giorno capiremo in pienezza il filo conduttore degli eventi piccoli e grandi che hanno attraversato la nostra storia ed essa ci apparirà come un ricamo di meravigliosa bellezza. In quel giorno non faremo più domande, ma adoreremo la Santa Volontà di Dio che tutto dispone per il nostro bene e per la nostra e altrui santificazione.