Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna

Commento di Fra Marcello Buscemi

Sabato della III settimana di Pasqua

Letture: At 9,31-42; Sal 115; Gv 6,60-69

Riflessione biblica

“È lo Spirito che dà vita, la carne non giova a nulla” (Gv 6,60-69). Siamo alla fine del discorso del “pane di vita” e Gesù ancora una volta pone l’accento sull’incredulità. Non quella dei giudei, ma di coloro che lo seguono e dicono di credere. Non è sempre facile comprendere la parola di Gesù. Non è facile vivere il Vangelo. Non è facile amare come Gesù ci ha amato. Risulta dura la parola di Gesù: “Volete andarvene anche voi?”. No, di certo! Purtroppo, spesso ci affidiamo alla “carne” e non allo Spirito: al buon senso, che ha parvenza di sapienza che cerca di discernere “ciò che è buono, gradito a Dio e perfetto” (Rom 12,2).

E l’umano ha il sopravvento sul divino. Gesù ci prospetta il suo progetto di salvezza: non con il discernimento secondo la prudenza umana, ma con l’obbedienza allo Spirito di Dio: “Non che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, non secondo la lettera, ma secondo lo Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito invece dà vita” (2Cor 3,5-6). Il nostro fondamento è la parola di Gesù, che è “spirito e vita” (Gv 6,63). Fondiamoci sulla sua parola, che ci comunica lo Spirito: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce” (Gv 14,16-17).

gesu-spirito-santo-300x225 Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eternaEd è lo Spirito di Gesù, che ci fa comprendere le parole di Gesù e ci libera dall’incredulità, che spesso serpeggia nei nostri cuori. Lo Spirito ci fa superare i tentennamenti del nostro egoismo, dei nostri interessi più o meno compatibili con la nostra fede. “La carne non giova a nulla” per comprendere il grande dono d’amore di Gesù, che ci pone in una logica diversa: “L’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito” (1Cor 2,14). L’uomo mosso dallo Spirito, invece, si lascia attrarre dal Padre, rimane in Gesù e si nutre di Gesù. Mossi dallo Spirito, superiamo la debolezza della carne e comprendiamo la pienezza d’amore che Gesù ha compiuto per noi nel donarci tutto se stesso: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna” (Gv 6,54). “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Gv 6,68-69).

Ci fidiamo della sua parola, e la forza dello Spirito vivificante ci guida al conseguimento della vita eterna.

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