• 19 Settembre 2024 18:21

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Sant’Agostino

Letture: 2Ts 3,6-10.16-18; Sal 127; Mt 23,27-32

Riflessione biblica

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità” (Mt 23,27-32). Ancora sull’ipocrisia: apparire giusti, non essere giusti. Ciò è vero nel rapporto con Dio, nella preghiera: siamo più preoccupati di eseguire una “bella cerimonia”, non di essere in comunione con il Signore. Quante distrazioni, che rendono la nostra preghiera insipida: “Questo popolo mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e la venerazione che ha verso di me è un imparaticcio di precetti umani” (Is 29,13). Nell’adesione alle idee di questo mondo e non a Dio: l’interiorità è cammino di luce, che penetra nel cuore, toglie ogni ambiguità e ci rende autentici nella verità e nell’amore. È esperienza di una forza che ci rende capaci di liberarci dal peccato e dal male, per piacere in tutto al Signore della vita: “Lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,2). Nel nostro rapporto con il prossimo, mettiamo in evidenza il primato dell’amore fraterno, ma non sappiamo perdonare e non abbiamo misericordia. “Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo la legge di libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà avuto misericordia” (Gc 2,12-13). Parliamo di pace, ma non risplendiamo di armonia fraterna: “La pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo” (Col 3,15). Per questo, “non bisogna rendere a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti” (Rom 12,17-18). Anzi: “Bando alla menzogna e dite ciascuno la verità al prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri. Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma parole buone che possano servire per un’opportuna edificazione, giovando a quelli che ascoltano” (Ef 4,25.28). Perseveriamo nella via dell’amore e “rivestiamoci di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandoci a vicenda e perdonandoci gli uni gli altri” (Col 3,12).

Lettura esistenziale

“All’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità” (mt 23, 28). Dio legge nei nostri pensieri come in un libro aperto. Questo è meraviglioso e terribile insieme. Ciò significa che tutto ciò che di bello (ma anche di brutto) attraversa la nostra mente: Dio lo conosce. Non è possibile nascondere agli occhi di Dio i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre azioni, perché Lui conosce ciò che pensiamo e ciò che facciamo nei minimi dettagli. Se in qualsiasi istante facciamo un atto d’amore a Dio, questo raggiunge subito il Suo Cuore, come una freccia. La stessa cosa se eleviamo una supplica o una preghiera per i nostri cari, per esempio, o per quanti ci hanno fatto del bene, per quanti ci hanno fatto soffrire o per coloro a cui noi abbiamo causato sofferenza. Dio ci vede e ci conosce nell’intimo. Cerchiamo dunque di pensare sempre cose buone, come ci esorta la Scrittura: “Tutto ciò che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri. E il Dio della pace sarà con voi.” (Fil 4, 8-9) In ogni istante il nostro cuore sia come un libro aperto ove si può leggere a chiare lettere: amore, benevolenza, perdono, gratitudine, pentimento e, soprattutto, desiderio di Dio. Il desiderio di Dio è scritto nel nostro cuore, perché siamo stati creati da Dio e per Dio; Dio non cessa di attirarci a Sé e soltanto in Lui troveremo la verità e la felicità che cerchiamo senza posa. Ogni desiderio che si affaccia al nostro cuore, si fa portavoce di un desiderio più profondo che non può essere saziato dalle cose di questo mondo. In realtà abbiamo bisogno di un’unica cosa che tutto contiene, ma prima dobbiamo imparare a riconoscere, anche attraverso i nostri desideri e i nostri aneliti superficiali, ciò di cui davvero abbiamo bisogno, ciò che è in grado di appagare pienamente il nostro cuore: Dio.