Un viaggio nella storia italiana, europea e mondiale, attraverso la riflessione sul libro “Secretum” (edito da Solferino), scritto dal giornalista e scrittore Massimo Franco -editorialista e commentatore del Corriere della Sera.
Il dialogo ha avuto come protagonisti l’autore del libro Massimo Franco, il vescovo di Acireale e presidente della Cesi Antonino Raspanti, il giornalista Salvo Fallica nel ruolo di moderatore e conduttore. L’evento si è svolto martedì 30 luglio nel cuore del barocco di Acireale, nel suggestivo scenario di Largo Giovanni XXIII (dinanzi al vescovado) gremito di persone.
Il dibattito è stato organizzato dalla Diocesi di Acireale, in collaborazione con il comune acese e la Fondazione Maria Barbagallo.
I saluti istituzionali sono stati affidati all’assessore alla Cultura della città di Acireale, Vincenzo Di Mauro, che ha messo in evidenza l’alto profilo culturale dell’evento e il rilievo dei protagonisti.
La conversazione introdotta e condotta da Salvo Fallica si inserisce in una serie di incontri ideati dal vescovo Raspanti che nel corso degli anni hanno proiettato in una dimensione culturale nazionale la città di Acireale. Una “Atene” etnea. Vanno ricordati i dialoghi con il presidente Giuliano Amato, con il Direttore del Corsera Luciano Fontana, con l’economista Marco Magnani, solo per citarne alcuni.
Il dibattito con Massimo Franco è stato dunque incentrato sull’analisi del libro “Secretum”, intervista con Monsignor Pagano, Papi, guerre, spie: i misteri dell’Archivio Vaticano svelati dal prefetto che lo guida da un quarto di secolo.
La genesi del libro è legata al dialogo tra Massimo Franco e Monsignor Sergio Pagano -uno degli uomini meno conosciuti ma più potenti e rispettati del Vaticano- . E’ stato Prefetto dell’ex Archivio Segreto Vaticano dal 1997, il vescovo Pagano conosce a fondo verità e misteri di quello che è stato definito “la centrale dell’intelligence d’Europa”, con milioni di documenti accumulati e custoditi nei suoi locali fin dal 1611, anno della fondazione.
Massimo Franco ha avuto la possibilità di raccontare e svelare una parte dei segreti racchiusi nel “bunker”, ovvero il deposito sotterraneo lungo 86 chilometri lineari che ospita i documenti più riservati. Franco ha potuto visitare delle stanze dell’archivio, le cui chiavi erano in mano solo a Monsignor Pagano. Il prefetto lo ha guidato nel cuore del “bunker”.
Un libro contenutisticamente e stilisticamente di alto valore. Massimo Franco ha raccontato durante il dibattito diversi passaggi storici, analizzando religione, politica e fenomeni culturali e sociali. E con efficace vivacità dialettica ha fatto rivivere la memoria storica.
Dalle carte del processo a Galileo ai silenzi di Pio XII sulla Shoah. Molto interessanti anche le riflessioni sulla razzia degli Archivi Vaticani da parte delle truppe di Napoleone, che li trasferì a Parigi, e sulla rete di spie papali a caccia dei “modernisti”.
Franco e Raspanti si sono confrontati su molteplici argomenti, stimolati dalle domande di Fallica. Il vescovo Raspanti, sul contesto storico e religioso, ha fatto delle riflessioni filosofiche e teologiche, con consueta capacità divulgativa. Mettendo in evidenza come la narrazione vada analizzata tramite l’ interpretazione, e lo studio di ogni dettaglio per cercare di comprendere le motivazioni intellettuali e umane, ideali e pragmatiche dei protagonisti della ‘storia’ e delle ‘storie’. E ha sottolineato la cura rigorosa e la lucidità razionale della ricostruzione storica di Massimo Franco in merito ai molteplici documenti contenuti nell’Archivio segreto Vaticano, che papa Francesco nel 2019 ha rinominato “Apostolico”. Togliendo la denominazione “segreto”. Franco ne ha spiegato le ragioni e le motivazioni. L’autore del libro si è anche soffermato sul rapporto nel Novecento tra Vaticano e Stati Uniti.
Ed ancora, le complesse relazioni diplomatiche con altre potenze -compreso il “rapporto tormentato con la Cina comunista”-. Il tutto accompagnato da aneddoti, curiosità, che hanno affascinato il numeroso pubblico presente. Analisi di geopolitica, dal passato al presente. E vi è stato anche un passaggio su come è cambiato il rapporto tra politica e cattolici in Italia.
Nel dialogo con Franco e Raspanti, si è parlato anche delle trasformazioni della globalizzazione, della comunicazione e del digitale. E delle necessità di nuove modalità di comprensione della realtà e di nuove visioni del mondo. Una unione di valori etico-sociali e di innovazione, sempre nel solco della difesa della dignità umana, della democrazia, della libertà, dell’impegno sociale e solidale, del rispetto del prossimo.