di Salvatore Di Bartolo – “Ho apprezzato che il premier Draghi abbia rimesso la scuola al centro del paese”, con queste parole Suor Anna Monia Alfieri, religiosa delle Marcelline da anni impegnata in prima persona per la libertà di scelta educativa, esprime la propria soddisfazione nei confronti della decisione adottata dall’esecutivo a guida Draghi di incrementare la presenza degli studenti italiani nelle aule.
“Sono contenta-, ammette la religiosa, – è positivo che la scuola riparta anche al 60% ed è urgente per combattere la dispersione scolastica. La Dad ha escluso 1 milione e 600mila alunni e 300mila disabili, nella prima fase. Nella seconda fase, la scuola non ripartendo per tutti escludeva i poveri e nella terza fase la scuola richiudendo ha portato un abbandono di ben 34mila alunni. Parliamo di un impennarsi della deprivazione culturale, di povertà educativa, di dispersione scolastica che è risalita al 13%, dato superiore rispetto al 10% dell’Europa, e il 17% è il picco che si tocca nel sud”.
“Dobbiamo guardare con grande positività alla decisione del premier Draghi di rimettere la scuola al centro del paese, – evidenzia Suor Anna – soprattutto dopo tutte le iniziative di genitori e ragazzi in piazza e davanti le scuole volte proprio a far ripartire la didattica in presenza. I ragazzi hanno necessità di socializzare, di tornare in classe con i compagni e con i professori”.
“La scuola non è un contenitore, la scuola è relazione, è un luogo di incontro. Il 75% dei docenti è vaccinato, ora si affronti e si risolva la questione trasporti e riportiamo i ragazzi a scuola per scongiurare una forte deprivazione culturale. E guardo con positività all’impegno per i patti territoriali estivi che propone il ministro Bianchi, possono essere un ponte fra i due anni scolastici 20/21 e 21/22″, ha concluso Suor Anna Monia Alfieri.