“Se non ci fosse Totò Cuffaro occorrerebbe inventarlo, non è uno slogan ma è una cosa che sento. Ci lega un rapporto che nasce da tanto tempo, ci ha visto insieme in momenti delicati e dolorosi della sua esperienza. Se come dice la Costituzione la detenzione ha una funzione rieducativa penso che questo principio non sia stato contemplato per Cuffaro, che non aveva bisogno di essere rieducato”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, intervenendo dal palco alla presentazione del docufilm ‘1768 giorni’ sulla storia dell’ex governatore Totò Cuffaro del regista e videomaker Marco Gallo.
“Ho visitato Totò due giorni dopo avere esaurito il ruolo di presidente del Senato – ha raccontato Schifani – quando ero presidente mi disse guai a te se mi vieni a trovare, per evitare polemiche. Ho recepito quella richiesta che veniva da un amico, ma il giorno dopo l’insediamento del nuovo presidente del Senato sono andato a trovarlo, mi regalò il suo secondo libro. Quando lasciò la detenzione, si fece in auto da Roma a Palermo: io lo chiamavo di continuo, ero preoccupato. Totò Cuffaro è un uomo forte di spirito e di principio. Totò la politica ce l’ha nel sangue, non gioca a svicolare, dice quello che pensa, mi sono sempre trovato bene. Sta dando un grande sostegno all’azione del mio governo, attraverso i suoi assessori. So bene quanto ha condiviso la mia candidatura, fu il primo a sostenere la mia candidatura prima che lo dicesse il mio partito. Io non dimentico”.