La festa degli angeli custodi è accompagnata da una particolare pagina del Vangelo di Matteo. È quella pagina in cui i discepoli cercano di capire in che modo si è importanti nel regno dei cieli. In questo nostro mondo sono i più forti, i più furbi, i più scaltri, i più raccomandati a occupare la fila dei più grandi, ma davanti a Dio non funziona così, e Gesù ha un’idea geniale per spiegarlo: “Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me”.
Si è grandi nel regno dei cieli quando ci si affida completamente a Dio con la stessa totalità e fiducia con cui un bambino si affida alla propria madre e al proprio padre. È l’abbandono fiducioso che ci rende grandi, non i nostri intrallazzi umani. Ma si sa che non c’è nulla di più difficile che affidarsi completamente nelle mani di Dio, e basta passare qualche momento difficile per accorgersene. Infatti quando tutto va bene ci viene facile affidarci, ma quando si vive una qualche tribolazione si cercano soluzioni solo umane, e si perde immediatamente la pace partendo dalla convinzione sbagliata che forse Dio o si è dimenticato di noi o si è distratto. Mai dubitare di Dio, specie quando la tempesta imperversa.
Ed è proprio su questa fiducia totale dei bambini che Gesù chiosa con un avvertimento: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli”. Nessuno di noi è solo, e la presenza degli angeli non è una presenza new age o paganeggiante, ma la semplice testimonianza che Dio si inventa di tutto pur di non lasciarci soli. E proprio perché non siamo soli possiamo stare anche tranquilli che siamo difesi fino in fondo.
(fonte famigliacristiana.it)