Nasce ad Alençon (Francia) il 2 gennaio 1873, e a quattro anni, dopo la morte della mamma, si stabilisce con la famiglia a Lisieux, nella casa dei Buissonnets. Avverte presto la chiamata alla vita religiosa, e a soli 15 anni, nel 1888, entra nel Carmelo di Lisieux, dove già vivevano due sorelle. Nel 1895 si offre come “vittima di olocausto all’amore misericordioso di Dio”, avendo compreso che solo l’amore può salvare il mondo. Questa sarà infatti la sua vocazione: “Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore”. Teresa resterà fedele all’impegno di amare fino alla morte, avvenuta quando aveva solo 24 anni, il 30 settembre 1897, nella sofferenza fisica e nel buio spirituale, sedendo, come scrisse lei stessa, “alla tavola dei peccatori”.
L’interesse che ha suscitato il messaggio teologico della sua spiritualità – “la piccola via” – racchiuso nell’autobiografica Storia di un’anima, le è valso, nel 1997, il riconoscimento di dottore della Chiesa per la solidità della sua dottrina, profondamente evangelica ed ecclesiale. Per Teresa di Gesù Bambino “la santità (cioè la vita cristiana) non sta in questa o in quella pratica, ma consiste in una disposizione del cuore che ci rende umili e piccoli nelle braccia di Dio, coscienti della nostra debolezza e fiduciosi fino all’audacia nella sua bontà di Padre ”.
E’ patrona, con Francesco Saverio, delle Missioni e, con Giovanna d’Arco, patrona secondaria della Francia.