Commento di Fra Giuseppe Di Fatta
Maria Santissima, Madre di Dio
I Lettura Nm 6, 22-27; Salmo (Sal 66); II Lettura Gal 4,4-7; Vangelo Lc 2,16-21
Un caro saluto di gioia e pace a tutti voi!
Oggi per il calendario civile è capodanno, mentre per quello liturgico è la solennità di Maria, Madre di Dio, ottava di Natale.
Ascoltiamo il Vangelo secondo Luca.
I pastori andarono senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. Quando si va a fare visita a una famiglia dove è nato un bambino, se ci fate caso, prima si guarda il neonato, magari per vedere a chi somiglia, poi si fanno i complimenti alla mamma, portando un mazzo di fiori, mentre il papà è quasi completamente ignorato! In qualche modo la liturgia si comporta alla stessa maniera: il Natale è tutto concentrato su Gesù, poi la scena si allarga e c’è la santa famiglia; oggi lo sguardo è tutto su Maria, definita solennemente Madre di Dio. I padri della Chiesa si sono chiesti per secoli quale fosse il modo più giusto per definire la madre del Signore. E anche oggi, a rigor di logica, noi potremmo dire che sarebbe meglio definirla madre di Cristo, perché Maria ha dato a Gesù la carne, l’umanità; mentre la divinità l’ha ricevuta dal Padre fin dall’eternità, quando lo ha generato. Per comprendere come i padri sono arrivati a questa definizione dommatica, non bisogna guardare a Maria, ma a Gesù: la riflessione non è tanto mariologica, ma cristologica. Vi chiedo di seguirmi con un po’ di attenzione. Noi sappiamo e crediamo che Dio è uno e trino: una è la natura divina, tre sono le persone. Inoltre sappiamo e crediamo che Gesù è vero Dio e vero uomo. Quindi ha due nature: la natura Divina e la natura umana, ma la persona è una sola ed è la persona divina del Verbo di Dio. Quindi in Gesù non esiste la persona umana, ma solo la natura umana. La persona è il Verbo. Che cos’è la natura? È ciò che risponde alla domanda che cosa sono? Che cos’è la persona? È ciò che risponde alla domanda chi sono? Per renderlo più semplice applichiamo questo principio a me: io che cosa sono? Un uomo. Io chi sono? Fra Giuseppe! Adesso lo applichiamo alla Santissima Trinità: che cosa sei? Sono Dio. Chi sei? Sono Padre, Figlio e Spirito Santo. Infine lo applichiamo a Gesù: che cosa sei? Sono vero Dio e vero uomo. Chi sei? Il Verbo di Dio, la seconda persona della Santissima Trinità che incarnandosi nel seno di Maria ha assunto la natura umana. Ecco perché Maria, non soltanto possiamo chiamarla madre del Messia, madre di Gesù e madre di Cristo, ma possiamo definirla vera Madre di Dio, perché ha dato la natura umana all’unica persona del Verbo di Dio, Gesù Cristo nostro Signore!
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto. Ogni volta che recitiamo la preghiera dell’Ave Maria, nella seconda parte diciamo: Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi. Adesso con più consapevolezza possiamo ringraziare il Signore per averci dato una madre così, che è Madre di Dio e Madre nostra. Riceviamo all’inizio di questo nuovo anno la benedizione solenne per vivere giorni di pace e di serenità. Come i pastori di Betlemme glorifichiamo e lodiamo Dio per tutto quello che continuiamo a vedere e a udire. Auguri a tutti voi.