San Benedetto da San Fratello visita Gangi: accoglienza e fraternità

di Silvia Visconti– La santità è un dono offerto a tutti, e tutti siamo chiamati ad essere santi. Questo è il messaggio che San Benedetto da San Fratello detto il Moro, con le sue Reliquie, ha voluto lasciare passando per le vie della città di Gangi (Pa). In occasione del V centenario dalla sua nascita, avvenuta nel 1524 a San Fratello (Me), da una coppia di schiavi africani, i frati minori di Sicilia hanno promosso un pellegrinaggio delle sue Reliquie nelle varie comunità, e dal 21 al 24 maggio una sua costola e il suo saio, salvati dall’incendio che ha colpito il convento Santa Maria di Gesù di Palermo dello scorso anno, hanno sostato a Gangi, borgo delle alte Madonie.

Le reliquie, accompagnate da fra Loris D’Alessandro e da fra Giuseppe Maggiore, sono state accolte nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, dalla fraternità OFS di Gangi, dalla comunità e dal sindaco Giuseppe Ferrarello, che con entusiasmo ha dato la giusta importanza all’evento.gangi-1-300x225 San Benedetto da San Fratello visita Gangi: accoglienza e fraternità

Diversi i momenti organizzati per tale occasione, dalla testimonianza di Fra Loris, cappellano dell’istituto penitenziario Pagliarelli di Palermo, alla catechesi di Fra Giuseppe delegato provinciale per il settore ultimi e poveri, ai ragazzi che si preparano al Sacramento della Cresima, dalla visita agli ammalati, nelle loro abitazioni, alla Celebrazione Eucaristica presieduta da Don Massimo Alfonzo nella casa di Riposo “Villa San Michele”, e ancora il sostare delle Reliquie nelle Parrocchie del territorio, SS. Salvatore e San Nicolò, che ci parla con il moderno linguaggio della sinodalità, dalla veglia di preghiera alla Celebrazione Eucaristica conclusiva presieduta da Don Giuseppe Amato.

Un momento entusiasmante è nato dal fuori programma: una passeggiata nel centro storico di Gangi, con i passanti che emozionati si fermavano a chiedere informazioni e a venerare la Reliquia, l’ingresso nelle attività commerciali, e ancora il passaggio negli uffici comunali, con i dipendenti raccolti ad ascoltare il messaggio che San Benedetto voleva lasciare loro.

E San Benedetto, frate umile e amabile, vissuto nel 1500, attraverso le parole di fra Giuseppe a tutti ha lasciato un messaggio moderno e attuale: di impegno sociale e politico, per dire con verità nella carità ciò che non funziona, di amore verso gli anziani, storia e radici della nostra terra, e gli ammalati, i “piccoli” che Gesù ci indica nel Vangelo, di accoglienza, nei confronti di stranieri e immigrati che arrivano nei nostri centri bisognosi di tutto, di amore, verso Gesù, che dobbiamo conoscere e rendere nostro amico, a prescindere da chi ce lo presenta.

Un’ emozione bella e resa visibile nelle parole delle ragazze straniere accolte in convento da Fra Loris, negli ammalati che con coraggio affrontano la sofferenza e la malattia, negli anziani, bisognosi di cure, ma resi forti dalle loro esperienze di vita, nei ragazzi, che in religioso silenzio, con gli occhi sbarrati, hanno ascoltato chi è Gesù, nei dipendenti comunali, che hanno pregato insieme all’interno dei loro uffici, nell’OFS di Gangi, compagno di viaggio in questi tre giorni, di San Benedetto e di Fra Giuseppe, che ha arricchito la sua conoscenza sulla vita e le opere di questo santo, e ha tratto nuova linfa e tanto entusiasmo, che impiegherà per vivere il Vangelo ed essere testimoni credibili dell’amore di Dio.

 

L’intera comunità di Gangi ha avuto la grande opportunità di vivere momenti di vera grazia che arricchiscono il cuore e il commino di ognuno, e apre ad ognuno la via alla santità.

Exit mobile version