• 22 Novembre 2024 3:19

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Giovedì della V settimana del Tempo Ordinario

Letture: 1Re 11,4-13; Sal 105; Mc 7,24-30

Riflessione biblica

“Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli” (Mc 7,24-30). È una madre nell’afflizione, quella che si rivolge a Gesù: oggi la classificheremmo come “madre coraggio”, che vuole con decisione la guarigione della sua figliola. Riesce a rintracciare Gesù persino nel suo nascondimento: “non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto” (Mc 7,24). Ma anche grande la fede di questa donna pagana, fiduciosa nel potere salvifico di Gesù. E non si lascia scoraggiare neppure dal suo programma missionario: “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele” (Mt 10,15-16). La sua fiducia in Gesù gli aveva fatto comprendere che, se egli era venuto a Tiro, territorio di pagani, la salvezza non era riservata solo ai giudei, ma a chiunque crede: “Io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco” (Rom 1,16). La sua fede umile e perseverante si affidò totalmente al “Signore” che dà salvezza: “Se con la tua bocca proclamerai: Gesù è il Signore, e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza” (Rom 10,9-10). Di fronte a tanta umile fede, Gesù aprì il suo cuore alla misericordia e il cuore della donna alla speranza. Doppio miracolo: una donna pagana riconosce Gesù come “il Signore”, il Salvatore di tutti gli uomini; Gesù dona la vita ad una “figlia sofferente” delle genti. La salvezza è opera delle fede: “Per questa tua parola va’, il demonio è uscito da tua figlia”. E nella fede di questa “madre-coraggio” si compie il progetto di Dio, “che vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità”

Lettura esistenziale

“Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si getto ai suoi piedi” (Mc 7, 25). La liberazione dal demonio operata da Gesù in favore della figlioletta di una donna di origine siro-fenicia, mostra un aspetto fondamentale della novità portata da Cristo, cioè la salvezza offerta a tutti i popoli. Nel suo discorso davanti al sinedrio, Pietro proclama: «In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale possiamo essere salvati» (At 4, 12). Lo stesso apostolo aggiunge inoltre che Gesù Cristo «è il Signore di tutti»; «è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio»; per cui «chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome» (At 10, 36.42.43). In questo senso si può e si deve dire che Gesù Cristo ha un significato e un valore per il genere umano, singolare e unico. Gesù è, infatti, il Verbo di Dio fatto uomo per la salvezza di tutti. Egli è il fine della storia umana, il punto focale dei desideri della storia e della civiltà, il centro del genere umano, la gioia d’ogni cuore, la pienezza delle loro aspirazioni. Possa la vita di ogni cristiano essere riflesso e trasparenza di quella di Cristo Gesù Signore, perché chi guarda noi possa vedere Lui ed essere raggiunto dal Suo amore salvifico.