Resta con noi Signore!

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Mercoledì fra l’ottava di Pasqua

Letture: At 3,1-10; Sal 104; Lc 24,13-35

Riflessione biblica

“Egli entrò per rimanere con loro”. Rimani con noi, Signore. La tua parola è presenza di luce: illumina la mente e il cuore. Ci aiuta a penetrare nel mistero della tua missione di salvezza: Antico e Nuovo Testamento ci parlano di te. Leggiamo ciò che la Legge i Profeti hanno profetizzato di te. Dei tuoi dolori: “Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima” (Is 53,3), e impareremo che la sofferenza ci purifica e ci rende simili a te per la salvezza del mondo.crocifisso-300x207 Resta con noi Signore!Della tua missione salvifica: “Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is 53,5); vivremo il nostro dolore con te come un messaggio di luce e di amore per il mondo intero, bisognoso di essere guarito. Della tua glorificazione: “Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità” (Is 53,11), e nel nostro cuore rifiorirà la speranza che “si compirà per mezzo tuo la volontà del Padre, il suo progetto di amore per tutti noi” (Is 53,10). Anzi, il nostro cuore arderà per te e attenderà la tua promessa: “Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo” (Gv 17,24).

Rimani con noi, Signore: nello spezzare il pane, ti riconosceremo adorandoti e saremo una cosa sola con te: “Il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti partecipiamo all’unico pane” (1Cor 10,16-17). Anzi, “mangiando te, vivremo per te” (Gv 6,57). Dacci sempre di questo pane, Signore e con esso comunicaci il tuo Santo Spirito, perché “è lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; e le tue parole saranno per noi spirito e vita” (Gv 6,63).

Lettura esistenziale

 “Gesù in persona si accostò e camminava con loro, ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo” (Lc 24, 15s). Dio cammina lungo le nostre strade, si fa compagno di viaggio dell’uomo. Eppure capita spesso che noi ci lamentiamo del silenzio di Dio, delle sue assenze, mentre i nostri occhi sono incapaci di riconoscerlo nei tantissimi segni della Sua Presenza. Dio, invece, è molto più il Presente che non l’assente. Il fatto è che ama nascondersi, Lui che è il sommamente Desiderabile, in chi magari ai nostri occhi non lo è così tanto. Come dei bambini che giocano a nascondino, mi auguro che quando incontriamo il nostro prossimo, chiunque esso sia, possiamo avere la gioia di dire in cuor nostro “Ti ho scoperto, Gesù! So che Tu sei presente in questa persona.” Anche se non sempre è così evidente. Il cristiano dovrebbe aver allenato gli orecchi alla Sua voce e gli occhi a sapere riconoscere la Sua Presenza, nella Parola e nei Sacramenti, in noi stessi, nel prossimo, nel creato, nella storia.

“Resta con noi perché si fa sera” (Lc 24,29). Solo quattro parole che esprimono come, senza Dio, non c’è “mattino” per l’uomo, non c’è luce, non c’è speranza. È il grido di chi sa, che senza il Signore scendono le tenebre, si fa subito notte, la vita appare senza senso. È la supplica di chi ha gustato anche solo un po’ la Sua compagnia e non la vuole perdere, ma che ha pure assaporato l’amarezza della Sua assenza e ne conosce tutto il peso.

“Resta con noi Signore!” È questo anche il nostro desiderio. Se Tu rimani con noi, dal nostro cuore non sgorgherà la litania del cristiano scoraggiato e depresso. “Noi speravamo che…”, ma la lode del cristiano gioioso: “Ti benedico, o Padre” (Mt 11, 25).

La nostra fede allora sarà più credibile.

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