Di Ivana Risitano- Vorrei scrivere una lode a tutte le forme di Resistenza.
Quella di ieri e quella di oggi.
Quella sulle montagne e quella nelle fabbriche.
Quella delle guerriglie e quella disarmata.
Quella urlata e quella ostinata ma silenziosa.
Quella arrabbiata e quella entusiasta.
Quella di chi piange e quella di chi danza.
Quella contro la dittatura fascista e quella contro le dittature di sempre, palesi o manifeste.
Quella delle donne, dei migranti, degli esclusi, di ogni oppresso.
Quella dei senza terra, dei senza casa, dei senza lavoro, dei senza diritti.
Quella del pane e del vino.
Quella del sentirsi Compagne/i.
Quella contro la guerra.
Quella contro il razzismo.
Quella contro l’omofobia.
Quella contro le discriminazioni.
Quella contro la censura.
Quella contro il capitalismo.
Quella contro lo stupro della Terra.
Quella di chi si espone e quella di chi non ne ha la forza o il coraggio, ma porta avanti giorno dopo giorno la sua battaglia per una vita migliore, per un mondo migliore.
Quella di chi ha paura.
Quella di chi non ha voce.
Quella di chi ha le idee chiare e quella di chi ci ha capito poco o niente.
Quella languida e affaticata e quella carica di energia.
La Liberazione è un grande albero che spacca la zolla e si fa strada nei segmenti di cielo, attraverso le stagioni e nel vento.
Ogni foglia, ogni ramo, ogni fiore, ogni radice, ogni linfa, ogni profumo, ogni polline, ogni centimetro di corteccia, ogni cellula, canta il suo canto di Resistenza.
Anche nei tempi più bui della vita e della storia, ne facciamo parte, ne possiamo essere segno!