• 22 Novembre 2024 7:09

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Beata Vergine del Rosario

Letture:Lc 1,26-38

Riflessione biblica

“L’Angelo Gabriele, entrando da lei, disse: Ave, piena di grazia: il Signore è con te” (Lc 1,26-38). Con queste parole inizia la grande avventura dell’incarnazione del Verbo eterno di Dio e l’avventura d’amore di Maria, la serva del Signore, la madre di Gesù, il Figlio di Dio. “Ave Maria”: più esattamente “rallegrati Maria”, perché ella è stata chiamata a partecipare alla gioia messianica, un invito a lasciarsi coinvolgere gioiosamente al piano salvifico di Dio. Sussulta il cuore di Maria e canta: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1,47-48) “Piena di grazia”: Maria deve “gioire” non come una semplice creatura all’approssimarsi della salvezza, ma come “la piena di grazia”, colei in cui Dio ha compiuto grande cose. Per questo, Maria ha potuto cantare con esultanza: “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono” (Lc 1,49-50). Recitando ogni giorno questo invito alla gioia, ci uniamo a Maria e contempliamo i misteri della vita di Gesù. I misteri gaudiosi: siamo partecipi delle gioie di Maria nel vedere nascere e crescere Gesù, ci uniamo a lei, che “custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). I misteri della luce: in essi riviviamo con Maria alcuni momenti luminosi della vita di Gesù, soprattutto l’Eucaristia, che ci unisce a lui e ci assimila a lui nell’amore. I misteri dolorosi della passione di Gesù: insieme a Maria stiamo ai piedi della Croce (Gv 19,25), implorando la sua misericordia: “Gesù, ricòrdati di noi quando entrerai nel tuo regno” (Lc 23,42). I misteri della gioia: siamo stati immersi nella sua morte e risurrezione per vivere una vita nuova (Rom 6,4) e “risorti con Cristo, cerchiamo le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; e quando Cristo, nostra vita, sarà manifestato, allora anche noi appariremo con lui nella gloria”. Tutti questi avvenimenti salvifici contempliamo insieme a Maria e a Gesù.

Lettura esistenziale

“Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te” (Lc 1, 28). Nel brano evangelico di oggi, l’Angelo invita Maria a rallegrarsi, perché il Signore è con lei. L’Angelo sta per dare a Maria la notizia più bella e sconvolgente di tutta la storia: Dio si fa uno di noi per manifestarci il Suo immenso Amore. Dio è gioia e comunica gioia. Il cristiano dovrebbe distinguersi per la gioia che lo abita. Ma qual è il motivo di questa gioia? Dio stesso. Dio è gioia perché è amore. Chi ama è sempre nella gioia. Molti santi invitano a guardarsi dalla tristezza, dalla malinconia e dal turbamento. S. Francesco e S. Chiara d’Assisi esortano a non turbarsi neppure per il peccato di un fratello o di una sorella, perché l’ira e il turbamento impediscono la carità in se stessi e negli altri. Se vi poniamo attenzione, basta un solo pensiero di giudizio negativo nei confronti del prossimo per offuscare la gioia che abbiamo nel cuore. Ma poiché siamo fragili, che fare quando invece questo succede? Semplice, riconoscere umilmente il nostro peccato, chiedere perdono e iniziare subito una vita nuova, memori delle parole di S. Pietro: “La carità copre una moltitudine di peccati” (1Pt 4, 8).