Il 30 giugno, il Movimento Pro Sanctitate, proveniente dalle varie parti della Sicilia, si è radunato a Canicattì per celebrare il trentesimo anniversario della morte del Fondatore: il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta.
È stata una giornata di festa perché si gioisce quando si ricorda una persona che ha detto sì alla volontà del Padre, che ha creato una famiglia spirituale, che ha vissuto con lo sguardo rivolto a Cristo Gesù e ai fratelli, ed è stato instancabile servo della Sua Parola.
I membri del Movimento Pro Sanctitate, gli amici, e i sacerdoti, tra i quali don Alessandro Paolino, si sono ritrovati nella Chiesa di Santa Chiara per celebrare l’Eucaristia presieduta da Mons. Salvatore Rumeo, vescovo della diocesi di Noto.
L’omelia è stata un faro di luce sulle caratteristiche di padre Guglielmo: “È stato l’uomo della Parola, dell’Eucaristia, l’uomo della preghiera: ha saputo coniugare in sé inscindibilmente santità e missione”.
Mons. Rumeo ha sollecitato tutti noi presenti a “metterci in ascolto di Cristo Maestro e di lasciarci plasmare, con umiltà e vera obbedienza, dalla potenza della Sua Parola. A diventare Eucaristia”. E abbiamo colto nelle sue parole un mandato, una spinta per la missione pro Sanctitate: “Il cristiano che vive in comunione con Cristo riesce a «stare» con i propri fratelli e sorelle, a condividere progetti di vera pastorale fraterna per il bene e la salute spirituale di tutti. La nostra missione è legata fondamentalmente alla predicazione del Vangelo. Con il cuore colmo di gioia, dobbiamo trovare il coraggio di partire, di lasciare le nostre sicurezze e vivere la stagione della missione senza paure o remore. La gioia evangelica è la condizione principale di ogni stagione missionaria e viene donata solamente attraverso l’incontro con Gesù Cristo, il Signore annunciato soprattutto dalla testimonianza di vite trasformate dalla gioia del Vangelo. Coltiviamo il gusto di una vita semplice, decorosa, vera. Spendiamoci senza riserve per la santità del nostro popolo. Amiamo la nostra gente, il Signore e il nostro essere cristiani. Trasfigurati dalla Sua Parola procediamo insieme per presentare a tutti la bellezza del cristianesimo, la gioia di spendersi senza riserve, di essere «rugiada di misericordiosa benedizione» nelle aride crepe delle ferite umane”.
La giornata, dopo la Celebrazione Eucaristica, è trascorsa con la presentazione di una mostra sulla vita e l’ideale di Guglielmo Giaquinta, con il pranzo condiviso e abbondante, come solo i siciliani sanno fare, e con la gioia della fraternità. A seguire, nel salone parrocchiale, è stata presentata la figura di Rosario Livatino, nato e vissuto a Canicattì, giudice ucciso dalla mafia, un uomo innamorato del Vangelo, che viveva tutto con Dio e per Dio e che ancora oggi risveglia i cuori assopiti dall’indifferenza e dalla superficialità. I santi sono una forza perché insegnano a vivere con i loro comportamenti che profumano di Cristo.
Dopo questo momento un’associata del Movimento Pro Sanctitate, ha dato voce alle parole del Fondatore: “Occorrono dei rivoluzionari dell’amore, persone capaci di creare attorno a sé un movimento rivoluzionario dell’amore, così come gli altri sanno fare nell’odio e nella violenza”. Con queste parole che invitano ad essere contro-corrente, ad essere insieme una forza di bene, i membri del Movimento si sono incamminati, come pellegrini, verso la casa del giudice Livatino. È stato un momento forte, unico, speciale, dove la santità si percepisce nella quotidianità di una casa, in un Vangelo poggiato sulla scrivania, nella semplicità di un uomo che faceva il suo lavoro con passione e che non aveva fatto nulla di male.
Rosario Livatino e Guglielmo Giaquinta ci dicono che la santità non è passata di moda, è attualissima, è possibile e attende di venir fuori dalle nostre vite.
Ricolmi di tanta bellezza e profondità siamo ritornati nelle nostre case di Catania, Noto, Palermo, Riesi, Ribera, Resuttano, Castelbuono ecc., con il sorriso di coloro che hanno il cuore dilatato, ricco di gratitudine e con il desiderio di ascoltare l’invito di Gesù: “DUC IN ALTUM! Prendi il largo… sii santo!
(fonte: Movimento Pro Sanctitate – Maria Francesca Ragusa)