• 22 Novembre 2024 7:12

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento al Vangelo di Don Ciro Lo Cicero

XIX domenica del Tempo Ordinario

Letture: Sap 18,6-9; Sal 32; Eb 11,1-2.8-19; Lc 12,32-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

gesu-300x300 Pronti a servire testimoniando la fedeLa Parola di Dio di questa domenica ci ricorda che la nostra vita è un cammino verso l’incontro finale con il Signore, e ci insegna che, in questo viaggio verso l’eternità, è necessario tenerci sempre pronti, perché il Signore verrà improvvisamente e ci chiederà conto della nostra vita.

In tutto ciò ci è necessaria la Fede.

Solo la fede ci dona la grazia di aprirci all’opera di Dio in noi e attorno a noi.

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica, al n°166, leggiamo: “La fede è un atto personale: è la libera risposta dell’uomo all’iniziativa di Dio che si rivela. La fede però non è un atto isolato. Nessuno può credere da solo, così come nessuno può vivere da solo. Nessuno si è dato la fede da se stesso, così come nessuno da se stesso si è dato l’esistenza. Il credente ha ricevuto la fede da altri e ad altri la deve trasmettere. Il nostro amore per Gesù e per gli uomini ci spinge a parlare ad altri della nostra fede. In tal modo ogni credente è come un anello nella grande catena dei credenti. Io non posso credere senza essere sorretto dalla fede degli altri, e, con la mia fede, contribuisco a sostenere la fede degli altri”.

Spesso si pensa che la fede dipenda solo ed esclusivamente da noi, dalla nostra bravura, dalle nostre preghiere, e basta. Non è così! Non dobbiamo smarrire il senso “itinerante” della fede che entra nella vita quotidiana e cammina con noi all’interno delle gioie, delle speranze e delle attese di ogni giorno.

prete-in-preghiera-300x169 Pronti a servire testimoniando la fedeLa fede è dono di Dio e noi siamo al servizio della fede dei nostri fratelli, cioè chiamati a sostenere, suscitare, richiamare e proporre loro l’apertura totale a Dio. La fede in Dio non può ridursi ad un’opera di propaganda o ad un qualcosa da fare, né tantomeno ad opere di carattere sociale (seppur qualificate e utili). Abbiamo una grande responsabilità. Ma anche di fronte a questa responsabilità non dobbiamo pensare di fare tutto da soli. E’ il Signore che fa crescere in noi lo spirito di figli adottivi e ci dona ancora speranza in lui. Siamo chiamati a tenere sempre la cintura ai fianchi per meglio operare e avere le lucerne accese per vegliare nell’attesa dello Sposo, e aprirgli appena viene e bussa alla porta.

Dice, ancora, Gesù nel Vangelo: «dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore». (v.34)

  • Quale è il mio “tesoro”, per il quale sono capace di trascurare tutto il resto?
  • Dov’è, in questo preciso momento della mia vita, il mio cuore?

Ciascuno di noi cerchi di dare una risposta sincera.

Buona riflessione.