“Sono state 207 le processioni monitorate nel 2022 tra la città di Palermo e la provincia. In particolare l’attenzione si è concentrata sugli itinerari da percorrere. In un caso, a Cerda, abbiamo disposto il cambio di percorso in altri, 7 o 8 a Palermo, abbiamo invece imposto il divieto di fermata. Mi riferisco al fenomeno degli ‘inchini’ dinanzi a casa di pregiudicati per mafia, in particolare o della sosta dinanzi l’abitazione di boss. A Cerda è stato cambiato il percorso mentre a Palermo è stata impedita la sosta”.
“Dopo i fatti degli anni precedenti – ha spiegato – in accordo con le curie di Palermo, Monreale e Cefalù, chi organizza un evento religioso deve comunicarlo alla Questura. Abbiamo quindi ‘mappato’ tutti i luoghi dei percorsi facendo grande attenzione alle abitazioni di pregiudicati e boss, intervenendo nei casi che ho elencato”.
L’attività della Questura si è concentrata – oltre che sul contrasto alla criminalità mafiosa – anche “sui reati più odiosi: in particolare risse, rapine, furti: in quest’ultimo aspetto voglio citare, su tutte, il fenomeno della gang Arab-zone – ha spiegato il questore – composta in gran parte da minorenni che agivano nel centro storico terrorizzando ragazzi e ragazze”.
Un fenomeno che – al pari degli stupefacenti – desta l’attenzione della polizia è quello della grande diffusione di alcolici, soprattutto tra i minorenni: “molte risse dentro e fuori dai locali vengono determinate anche da questo”.
“In due casi – ha concluso – sono stati denunciati soggetti che hanno venduto alcolici a minori di 16 anni ed ho disposto la chiusura e il contestuale ritiro definitivo della licenza”.