“La Caritas diocesana è la ‘parrocchia’ dei diaconi, il luogo dove assieme si impegnano per organizzare, orientare, pianificare progetti che servono a risollevare i poveri dalla loro indigenza”. Lo dice il vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, in una lunga intervista rilasciata al settimanale diocesano Settegiorni.
L’occasione è la prossima ordinazione di tre nuovi diaconi permanenti, Giuseppe Felici di Butera, Ignazio Puci di Gela, e Filippo Marino di Piazza Armerina.
“Quest’aspetto – aggiunge – si completerà nel tempo, con un’altra proposta identitaria: l’evangelizzazione di strada. Anche il diacono infatti è chiamato a predicare il Vangelo, non nelle comunità cristiane, ma in luoghi ‘deserti’, laddove l’annuncio non arriva in modo strutturato”.
Mons. Gisana considera “ormai assodata in diocesi la presenza dei diaconi in situazioni di particolare bisogno con il duplice compito di aiutare le comunità cristiane, guidate dai loro pastori, a riscoprire la centralità che ha il povero nella vita cristiana, oltre al difficile compito di trasmettere i valori di una carità non assistenzialista, tesa a promuovere la persona e il territorio. Si tratta – ammette – di una sfida ecclesiale che i diaconi hanno intrapreso, chiamati a rendersi prossimo verso i poveri, attraverso la pianificazione delle opere di carità”.
In un passaggio dell’intervista, il vescovo piazzese sottolinea come “prediligere i poveri è una questione identitaria, dalla quale si intuisce la concretezza di una chiamata” perché “i diaconi sono scelti per aiutare il vescovo a servire i poveri”.
Infine, mons. Gisana annuncia che “è già in atto nella diocesi la presenza di una commissione, formata solo da diaconi, la quale, assieme al delegato presbitero, aiuta il vescovo per l’ammissione dei candidati”.