Commento di Fra Marcello Buscemi e di Suor Cristiana Scandura
Sant’Ignazio di Loyola
Letture: Lv 25,1.8-17; Sal 66; Mt 14,1-12
Riflessione biblica
“Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!” (Mt 14,1-12). Non aveva pace, Re Erode Antipa: il rimorso operava nel suo cuore, per aver fatto ammazzare con violenza Giovanni Battista. Così, appena sentì parlare di Gesù che operava prodigi, lui e la sua corte si interrogavano: “Chi è questo Gesù?”. Non è la paura che ci può far conoscere Gesù. Solo la fede in lui e l’amore a lui penetrano nel mistero della sua vita, e soprattutto nel suo mistero di morte e risurrezione. Lo comprese bene S. Ignazio da Loyola, di cui oggi facciamo memoria. Uomo di armi, in età matura si convertì a Dio e seguì le orme di Cristo. Il suo progetto di vita secondo lo Spirito ha tre momenti essenziali. “Tutto a maggior gloria di Dio”: in ciò gli fu maestro S. Paolo: “Sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1Cor 10,31). Tutta la sua attività apostolica e missionaria fu improntata alla ricerca della volontà di Dio e diffondere la parola di vita. A tal scopo, scrisse “Gli esercizi spirituali”: una guida nel cammino di chi si rinnova giorno per giorno, guidato dallo Spirito di Dio e illuminato dalla sapienza divina. Anche, in ciò, S. Paolo gli fu di guida: “Tutto è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio. Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno” (2Cor 4,15-16). Ma, per comprendere in pienezza il progetto di Dio su di noi e attuarlo nella vita concreta, bisogna essere in comunione con Gesù e accogliere la sapienza della Croce: “Anima di Cristo, santificami; Corpo di Cristo, salvami; Sangue di Cristo, inebriami; Acqua del costato di Cristo, lavami”. Ecco la scienza della Croce: cercare Gesù nello studio per far conoscere la verità e nell’azione apostolica per portare tutti a Cristo e in lui essere figli di Dio secondo il disegno d’amore della sua volontà (Ef 1,9-10).
Lettura esistenziale
“Il re si rattristò” (Mt 14,9). La prima conseguenza del peccato o di una vita disordinata o dissoluta è la tristezza. La gioia e la tristezza hanno sempre una causa.
Quando siamo nella tristezza, se indaghiamo sulla sua causa ci mettiamo già sul sentiero della gioia. Quando diminuisce o si spegne la gioia, dobbiamo interrogarci seriamente. Anche nelle situazioni più gravi possiamo trovare dei motivi di gioia. Nessuna situazione è senza speranza.
Può la gioia, come ci esorta San Paolo, essere continua nel nostro cuore? Da dove nasce la gioia? La gioia nasce e fiorisce in una buona coscienza.
Quando un’anima vive con rettitudine, nella Grazia di Dio, sperimenta nel suo cuore una gioia così grande, così pura, limpida e profonda che non può essere paragonata a nessuna delle gioie fallaci ed illusorie che può dare il mondo, perché la gioia, quella vera, è Cristo.
Chi possiede Cristo Gesù nel cuore, chi vive in unione con Lui: è felice.
Certo, anche il cristiano conosce momenti di prova, di tribolazione, di travaglio, ma è qui il paradosso, proprio allora il cristiano è chiamato a gioire, perché attraverso la prova, la tribolazione, il travaglio, la persecuzione, il suo amore si purifica ed egli viene reso più somigliante al suo Signore Gesù Cristo.
Talvolta ci viene presentata un’immagine errata del nostro Dio, come se fosse un Dio rigido e inflessibile, che quasi gode nell’imporci delle rinunce, nel tarparci le ali o mortificarci. Niente di più falso. Al contrario, Dio è il primo collaboratore della nostra gioia. Dio è gioia e vuole la nostra gioia. Tutto ciò che Egli ci comanda è al servizio della nostra gioia.
Spesso nel Vangelo, Gesù ci descrive il Padre come Uno che organizza feste e banchetti ed anche il regno dei Cieli viene paragonato ad un Re che fa una festa di nozze per suo figlio.
Dio sa rallegrarsi e festeggiare per uno solo dei Suoi figli che si ravvede e cambia vita.
Il Signore ci conceda di guardarci dentro con sincerità per vedere, alla Sua luce, quali abitudini, fonti di tristezza, dobbiamo estirpare da noi, con il Suo aiuto. Egli purifichi il nostro cuore, perché possa sempre più risplendere sul nostro volto la luce della Sua Gloria e possiamo testimoniare con tutta verità di averLo incontrato Risorto nella nostra vita.