• 22 Novembre 2024 15:47

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Per partecipare alle Messe valgono le norme in vigore

Le norme del Protocollo Cei-Governo firmato il 7 maggio 2020 sono ancora valide e consentono di fronteggiare l’attuale situazione pandemica. Non ci sono dunque novità per partecipare alle Messe. L’ha confermato in una dichiarazione il direttore dell’Ufficio nazionale comunicazioni sociali della Cei, Vincenzo Corrado, interpellato dall’agenzia Adnkronos sull’eventualità di introdurre il green pass anche per accedere alle funzioni religiose nelle chiese. «Partirei da alcuni dati che possono aiutare nel ragionamento, tenendo sempre conto del rischio effettivo e quindi di possibili differenziazioni territoriali – spiega Corrado –: in Italia ci sono circa 25mila parrocchie; le diocesi sono 227. Più che soffermarsi sui problemi e sulle difficoltà, conviene porre l’attenzione su un dato di fatto: il Protocollo del 2020 ha permesso ai fedeli di riconoscere le chiese come luogo di culto in cui fedeli e pastori possono ritrovarsi per le celebrazioni liturgiche con ordine, serenità, raccoglimento nella preghiera. Quel testo, redatto e firmato dopo la prima fase acuta della pandemia, tiene unite almeno due esigenze: la tutela della salute e indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale, grande o piccola che sia. Anche le celebrazioni di questo tempo di Natale si sono svolte in forma disciplinata, seguendo le indicazioni del Protocollo, ma anche gioiosa, come espressione di una fede che è dono e che si rinnova quotidianamente».

L’efficacia delle norme in vigore, fatte osservare in tutte le parrocchie italiane, è confermata dal fatto che «a oggi – nota Vincenzo Corrado – non sono stati registrati focolai e, qualora ci fossero stati, sarebbero comunque in un numero ridottissimo. È chiaro che ora si va verso una nuova fase. Il virus ha una crescente capacità di contagiare e di diffondersi rapidamente, per questo è importante il rispetto del Protocollo che prevede tutte le misure necessarie per far fronte alla situazione attuale: il distanziamento, l’accurata igienizzazione di luogo, oggetti e mani e, ancora di più, l’indossare la mascherina. Il Protocollo non specifica la tipologia, se chirurgica o Ffp2; certamente quest’ultima ha un elevato potere filtrante e può essere consigliata, come peraltro le autorità stanno ribadendo in questi giorni».