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Parola di Dio, verità che ci rende liberi

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Letture: Dn 3,14-20.46-50.91-92.95; Dn 3,52-56; Gv 8,31-42

Riflessione biblica

 “Se rimanete nella mia parola, sarete miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,21-30). Il nostro concetto di libertà: “libero è chi non dipende da nessuno”, vacilla, perché per Gesù la libertà è un dono, che viene da lui. Ed esso si attua in un crescendo di grazia: la parola ci rende discepoli, ci apre alla verità, ci rende liberi. La parola è Gesù, “la parola che si fece carne, piena di grazia e verità” (Gv 1,14). Chi accoglie Gesù e rimane in lui è suo vero discepolo, figlio di Dio (Gv 1,12-13). “Se rimanete nella mia parola”: è esigenza fondamentale della vita cristiana, perché la Parola è Gesù: “Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me” (Gv 15,4-5). La sua parola è linfa vitale, da cui sgorgano “verità e grazia”, “spirito e vita” (Gv 6,63): “Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo” (Gv 1,16-17). “Conoscerete la verità”: perché lo Spirito ci guiderà alla conoscenza di Gesù e della verità che è in lui: “lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future” (Gv 16,13). “E la verità vi farà liberi”: guidati dallo Spirito di Gesù, la parola sarà dentro di noi e ci condurrà alla verità su noi stessi, sul mondo che ci circonda e sulla nostra relazione intima con Dio e con i fratelli. Ascoltare la parola e accogliere la parola di Gesù è necessario, ma se essa non penetra nel nostro cuore e non aderiamo ad essa con tutte le nostre forze fino a divenire vita vissuta nell’amore, non possiamo essere veri e liberi: “Agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo” 

Lettura esistenziale

“Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8, 31s). Nel brano del Vangelo odierno, Gesù si rivela come il Figlio di Dio Padre, il Salvatore, l’unico che può mostrare la verità e dare la vera libertà. Il suo insegnamento provoca resistenza ed inquietudine tra i suoi interlocutori, poiché i Giudei a cui Egli si rivolge credono di essere liberi, mentre Gesù, volendo aprire i loro occhi, dichiara senza mezzi termini che sono schiavi del diavolo, di cui sono figli. Tutto quello che essi dovrebbero fare è accogliere umilmente Gesù. Ancora una volta Gesù si pone come discriminante assoluto: “Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste”. Dio ha creato l’uomo con un’innata vocazione alla verità e per questo lo ha dotato di ragione. La verità è un anelito profondo dell’essere umano e quando la si ricerca con umiltà, alla fine si trova Dio che è Via, Verità e Vita. Molti, tuttavia, preferiscono le scorciatoie e cercano di evitare questa ricerca, che richiede impegno e fatica. Non esitiamo ad accogliere e a seguire Gesù Cristo, è in Lui che troviamo la verità su Dio e sull’uomo. Egli ci aiuta a sconfiggere i nostri egoismi, ad uscire dalle nostre ambizioni e a vincere ciò che ci opprime. In Cristo l’uomo trova la piena libertà, la luce per capire in profondità la realtà e trasformarla con il potere rinnovatore dell’amore.

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