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Palermo. Nasce il “Parco della Fraternità Leonardo Vitale”: sarà curato dai Frati Conventuali

Accogliere, accompagnare e prevenire il disagio e la devianza giovanile attraverso attività di cura ma anche ludiche e ricreative. È questo l’obiettivo del progetto il “Parco della Fraternità Leonardo Vitale” che, nei giorni scorsi, è stato presentato nella ex chiesa di San Mattia ai Crociferi a cura dei Frati Minori Conventuali della Provincia Italiana dell’Immacolata Concezione. Si tratta di un edificio munito di un terreno che si estende per circa 1500 mq. Nello spazio, oltre ad un centro diagnostico per i giovani è prevista la realizzazione di campi sportivi e spazi ludico ricreativi.

Sarà, inoltre, un polo francescano di spiritualità, cultura, formazione e carità sociale. Nello specifico tutta l’area sarà organizzata per accogliere bambini/e, adolescenti e giovani del popolare quartiere della Zisa. Lo scopo principale è, infatti, quello di prevenire il disagio e la devianza giovanile nella prospettiva della lotta alla povertà educativa, dell’integrazione sociale e della cittadinanza attiva.

Il progetto nasce dalla donazione di un fondo, sito alla Zisa, da parte di suor Maria Vitale, oggi clarissa, sorella di Leonardo Vitale, il primo pentito di mafia; colui di cui parlò Giovanni Falcone durante il maxiprocesso di Palermo del 1986 rendendo omaggio al coraggio e alla sua conversione. “A differenza della giustizia dello Stato, la mafia percepì l’importanza delle sue rivelazioni e lo punì inesorabilmente per aver violato la legge dell’omertà. È augurabile che, almeno dopo morto, Vitale trovi il credito che meritava e che merita” (Giovani Falcone).

“Abbiamo accolto la donazione di questo fondo da suor Maria Cristina Vitale – afferma padre Gaspare La Barbera, ministro provinciale di Sicilia e Calabria dei Frati minori conventuali – con la promessa e l’impegno di rispettare la volontà del fratello Leonardo Vitale proprio nell’anno in cui ricorre il quarantesimo anniversario della sua uccisione. Il suo desiderio era quello di dedicare questo luogo al sostegno e all’accompagnamento dei giovani con una attenzione particolare a quelli più fragili e in difficoltà. Proprio per questo, nella casa apriremo un centro diagnostico di cura e prevenzione dei giovani. Desideriamo, pure, condividere il progetto con tutti i cittadini che volessero contribuire con noi a realizzarlo”.

“Vorremmo che diventi un luogo di accoglienza, di incontro e di bellezza. Pertanto, ci impegneremo nella cura del benessere psicofisico dei giovani della Zisa che, a volte, hanno difficoltà  dettate da varie situazioni sociali, culturali ed economiche – aggiunge la neuropsichiatra e consulente del progetto Olga Vicari. La principale sfida sarà quella di conquistare a poco a poco la fiducia delle famiglie del quartiere”.

“Prendersi cura dei poveri significa custodire uno sguardo tutto dal basso, avendo sentimenti di cura nei confronti di chi è appesantito dalle difficoltà della vita – ha detto l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice -. È un progetto che ha un risvolto sociale legato alla conversione di fede profonda dell’incontro con Dio di Leonardo Vitale che poi diventa un collaboratore di giustizia. In questo caso il cambiamento personale è capace di creare processi di trasformazione della città con progetti di redenzione e di riscatto sociale”.

A conclusione dell’evento è intervenuto per un saluto anche il sindaco Roberto Lagalla. Era presente pure il presidente regionale della commissione antimafia Antonello Cracolici. Durante l’evento, condotto dal giornalista Felice Cavallaro, sono intervenuti, tra gli altri, l’architetto Luigi Aggius Vella (autore del progetto architettonico), la professoressa Nicole Oliveri e don Tommaso Pace, autori del Libro “Verrà il Giudizio di Dio” che è stato presentato nel ricordo del trentennale dell’appello al pentimento pronunciato da Giovanni Paolo II ad Agrigento.

(fonte: ilmediterraneo24.it)

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