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Palermo: Centrodestra in subbuglio, si litiga sul rimpasto

Le Europee si terranno il prossimo anno e, abrogazione della Delrio permettendo (in realtà non così scontata), anche le Provinciali ma intanto il centrodestra è in subbuglio: una tensione fra alleati che si registra a livello regionale e che a Palermo sta toccando livelli di guardia. Casus belli è il possibile rimpasto della giunta comunale di Roberto Lagalla: il sindaco ha prima invitato il centrodestra a rimandare le discussioni dopo il bilancio di previsione, adesso prova a fissare la nuova deadline al bilancio consuntivo del Comune anche se il vero obiettivo pare essere quello di attendere l’appuntamento elettorale del 2024 che potrebbe cambiare profondamente gli equilibri della coalizione, specie in Sicilia.

Il diktat dell’ex rettore è sempre lo stesso: per far ripartire la macchina comunale di Palermo bisogna mettere i conti a posto e il consuntivo, che dovrebbe arrivare in Aula a fine mese, sbloccherà milioni di euro per assunzioni e investimenti che vanno però spesi entro fine anno. Un passaggio politico delicatissimo che Lagalla vorrebbe preservare dalle tensioni che inevitabilmente si generano quando si parla di poltrone da spartire e così il sindaco ha chiesto di “congelare” la campagna acquisti dei consiglieri comunali, anche se un passaggio (quello di Salvo Di Maggio dalla Lega alla nuova Dc) è già stato formalizzato.

Il punto è che altri movimenti sono in vista e si legano alle grandi manovre per la giunta.  Il molto probabile passaggio di due azzurri (l’assessore Mineo e il consigliere Puma) a Fratelli d’Italia ha surriscaldato gli animi: nessuna reazione ufficiale ma i telefoni del Comune sono diventati subito roventi. I forzisti da mesi chiedono il rimpasto non riconoscendo più né Mineo né Rosi Pennino, entrambi indicati un anno fa da Gianfranco Micciché, e prenderebbero come uno sgarbo l’eventuale passaggio ai meloniani di Puma e Mineo. I berlusconiani sono tornati anche in pressing sul sindaco chiedendo subito il rimpasto, sebbene il rapporto con Lagalla da tempo sia in bilico: l’ex rettore non avrebbe infatti digerito l’annunciato (ma ancora non formalizzato) trasloco di Salvo Alotta in Forza Italia.

(Fonte livesicilia.it)

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