• 8 Settembre 2024 2:03

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Ricorre quest’anno e proprio in autunno l’ottantesimo anniversario della nascita dello scautismo femminile, AGI, Associazione Guide Italiane, e delle prime promesse che furono pronunciate alla presenza dell’assistente ecclesiastico il domenicano padre Agostino Ruggi d’Aragona nelle Catacombe di Priscilla a Roma. Per ricordare l’avvenimento l’Agesci ha promosso lo scorso giugno 2023 un Convegno a Sacrofano (RM); il Consiglio Generale dell’Agesci ha dato un particolare rilievo all’avvenimento data la importantissima rilevanza per la storia non solo legata allo scautismo.

Ma più importante è stato il racconto vero e proprio nel contesto storico in cui gli eventi accaddero.

Da una testimonianza di Josette Lupinacci:

Nel luglio del ‘43  “il fascismo era caduto, […] l’avvenire che ci stava dinanzi non era dei più sereni, poiché la guerra continuava, […] tuttavia la fine del regime ci confortava e le energie civiche che erano latenti in noi si risvegliavano fresche ed integre, […] con idee, iniziative, progetti, e anche sogni. […] Senza timidezze, Giuliana ed io ci affacciavamo alla libertà […]. Parlavamo con il tono sereno di chi non ha più paura, di chi sa che la libertà e la democrazia sono a un tiro di schioppo, e con queste la partecipazione attiva alla vita del Paese, al servizio onesto della ricostruzione.”

Così il 25 agosto nel pomeriggio si incontrarono Giuliana Di Carpegna, Maria Pia Sanjust, Orietta Doria-Pamphilj, Beatrice Amantea, Prisca Chiassi, Josette Lupinacci, Monique De Ruette, Lella Berardi, accanto a loro Padre Ruggi, “il vecchio lupo scout” che ci parlava di questo metodo meraviglioso di educazione della gioventù”.

La prima riunione organizzativa si svolse il 5 settembre 1943, proprio mentre i tedeschi attaccavano Roma alla Magliana e dalla via Ostiense. Sarà questa la data che Giuliana di Carpegna, nel suo promemoria al Quartier Generale Internazionale delle Guide, indicava come l’inizio del movimento Guide Italiane, costituitosi poi come Associazione Guide Italiane. Iniziano, nonostante l’occupazione nazi-fascista, 9 mesi di vita clandestina: il 1 novembre 1943 nasce ad opera di Giuliana di Carpegna e Lella Berardi il primo riparto, Roma I, presso l’oratorio San Giuseppe, al Quadraro, una borgata piuttosto povera e periferica.

Un periodo di clandestinità in una Roma che, dall’11 settembre 1943, era stata dichiarata “territorio di guerra” e sottoposta alle leggi tedesche di guerra: vietati gli assembramenti, vietati gli incontri, coprifuoco. Già nell’ottobre del 1944 si potevano contare a Roma, liberata il 4-5 giugno, nove Riparti con un totale di 300 Guide. Un segno che il Guidismo era in grado di rispondere alle naturali aspirazioni non solo delle prime otto guide, ma anche di una generazione di ragazze, spinte da un forte e profondo desiderio di rinascita, dalla  volontà di inserirsi attivamente nella ricostruzione di un’Italia vessata moralmente e materialmente dal fascismo e dalla guerra.

Per questo è importante fare memoria di questo capitolo dello scautismo italiano in modo non formale.

Carla Bianchi Iacono

(Fonte: anpcnazionale.com)