Oltre la legge

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Venerdì della XXX settimana del Tempo Ordinario

Letture: Rm 9,1-5; Sal 147; Lc 14,1-6

Riflessione biblica

“È lecito o no guarire di sabato?” (Lc 14,1-6). Domanda interessante e intrigante, dato che sembra porre in conflitto due comandamenti del decalogo: l’amore a Dio, espresso attraverso l’osservanza del sabato: “Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio” (Es 20.8-10), e l’amore al prossimo, comandamento legato strettamente a quello dell’amore a Dio: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso” (Lc 10,27). migranti-300x225 Oltre la leggeI due comandamenti sono inscindibili: “Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello” (1Gv 4,20-21). Da essi dipendono tutta la Legge e i profeti (Mt 22,40); anzi, uno dei loro scribi disse: “Amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici” (Mc 12,33). Se ciò è vero, allora vale più la misericordia che si prende cura del prossimo, lodando Dio con la sua guarigione, che osservare il sabato e lasciare soffrire il fratello: “Misericordia io voglio, non sacrifici”. L’insegnamento di Gesù è molto profondo: l’amore supera le prescrizioni cultuali e il riposo sabatico, anzi il sabato stesso è dono per la guarigione dell’uomo e per fare il bene. Infatti, “il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!” (Mc 2,27). Solo allora il sabato, e per noi la domenica, acquista il suo pieno significato: è il giorno dell’amore misericordioso, in cui Dio ci dà sollievo con il riposo e ci permette di onorarlo nei fratelli più bisognosi. È vero e ricco di misericordia quel detto: “Se lasciate l’orazione per servire un povero, sappiate che far questo è servire Dio. La carità è superiore a tutte le regole, e tutto deve riferirsi ad essa (S. Vincenzo de’ Paoli).

Lettura esistenziale

“È lecito o no guarire di Sabato?” (Lc 14, 3). Gesù contrappone l’interpretazione rigida del riposo sabbatico allo sguardo amorevole rivolto ad una persona che soffre. La legge è donata all’uomo perché esso recuperi dignità e vita, essa però può diventare disumana se non è a servizio dell’uomo, come Dio l’ha voluta.

Il nocciolo di tutto il Vangelo sta qui: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 13, 34). E come ci ama Dio? Dio ama per primo, ama in perdita, ama senza condizioni. Il Suo è un Amore che conforta e incalza: “Ti ama davvero chi ti obbliga a diventare il meglio di ciò che puoi diventare” (R. M. Rilke). La sua fiducia verso di noi è come una vela che ci sospinge in avanti.

Gesù prende per mano l’uomo malato e lo guarisce. Da un punto di vista pratico, il contatto tra il Signore e questo idropico non era assolutamente necessario: quante volte Egli ha guarito malati persino a distanza, senza nemmeno vederli? Eppure. questo gesto si carica di un significato di amore assolutamente speciale. Di fronte all’ostilità dei farisei che trattano l’uomo semplicemente come un cavillo giuridico, Gesù vuole fargli sentire la sua compassione e la sua misericordia, attraverso un gesto semplicissimo ma carico di tanti significati.

È un gesto che dice affetto e condivisione del dolore, ma anche speranza e presenza amica: magari fossimo in grado anche noi di moltiplicare, nella vita quotidiana, tali gesti semplici ma efficaci!

Non avremmo bisogno di molte parole per far comprendere quanto è grande l’amore di Dio. Le occasioni non ci mancano.

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