Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Giovedì della VII settimana del Tempo Ordinario
Letture: Giac 5,1-6; Sal 48; Mc 9,41-50
Riflessione biblica
“Se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi” (Mc 9, 41-50). È una collezione di detti famosi di Gesù: hanno lo scopo di farci acquistare quel “sale di sapienza”, che ci rende veri seguaci di Gesù. La sapienza del cristiano è l’amore fraterno verso coloro con cui condividiamo la stessa fede in Gesù: “Non stanchiamoci di fare il bene; se non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede” (Gal 6,9-10). Lo stesso amore ci impedisce di dare scandalo anche agli estranei e dare scandalo ai “piccoli”: “Badate che la vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli. Ecco, per la tua conoscenza, potrebbe andare in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto!” (1Cor 8,9.11). E ancora: “Non giudichiamoci più gli uni gli altri; piuttosto fate in modo di non essere causa di inciampo o di scandalo per il fratello. Io sono persuaso nel Signore Gesù che nulla è impuro in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come impuro, per lui è impuro. Ora se il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Non mandare in rovina con il tuo comportamento colui per il quale Cristo è morto!” (Rom 14,13-15). Lo scandalo fa male a noi, perché veniamo meno al dovere di carità, e fa male all’altro, che si sente incompreso ed emarginato. Non si tratta di “tagliare mani e piedi o cavare gli occhi”, quanto di sacrificare ciò che fa male al prossimo e turba la pace interiore: “Tutto è lecito! Sì, ma non tutto giova. Tutto è lecito! Sì, ma non tutto edifica. Nessuno cerchi il proprio interesse, ma quello degli altri” (1Cor 10, 23-24). Lasciamoci guidare dalla sapienza divina di Gesù e in Gesù l’amore regnerà tra noi e in noi.
Lettura esistenziale
“Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore?” (Mc 9, 50). Diverse volte Gesù, parlando dei discepoli, usa l’immagine del sale. Mediante questa immagine ricca di significato, Egli vuole trasmettere ad essi il senso della loro missione e della loro testimonianza. I discepoli del Signore sono chiamati a donare nuovo “sapore” al mondo, e a preservarlo dalla corruzione, con la sapienza di Dio. Questa sapienza si può ottenere solo con una frequentazione assidua della Parola di Dio e del Pane della vita, offerti da Dio per il nutrimento di quanti lo seguono. La crescita del regno di Dio passa anche attraverso la testimonianza offerta dalla vita dei credenti: con il loro modo di vivere i cristiani sono chiamati a far risplendere la Parola di verità che il Signore Gesù ci ha donato. È l’amore di Cristo che colma i nostri cuori e ci spinge ad evangelizzare. Egli, oggi come allora, ci invia per le strade del mondo per proclamare il suo Vangelo a tutti i popoli della terra. Ricordiamoci però che “il viaggio più lungo è quello che conduce alla casa di fronte” (Mons. Tonino Bello). L’impegno missionario dei credenti attinge forza e vigore nell’esperienza quotidiana dell’amore di Dio. Esperienza che ci viene donata nella preghiera e nei Sacramenti. La fede cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e donato. Essa rende fecondi, perché consente di offrire una testimonianza capace di generare altri alla fede.