• 22 Novembre 2024 10:40

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

San Giovanni Bosco

Letture: Eb 12,1-4; Sal 21; Mc 5,21-43

Riflessione biblica

“Non temere, soltanto abbi fede!” (Mc 5,21-43). Una composizione di miracoli ad intreccio, ma l’insegnamento è unico. La vita cristiana ha un centro: la fede in Gesù. Se lui è al centro del nostro vivere, sentiamo la sua voce che ci invita a “non temere, ma ad avere fede”. gesu-1-300x142 Non temere, abbi fede!Fede e vita si intrecciano nell’esistenza cristiana: è comunione di vita con Gesù, che salva tutto l’uomo dai mali fisici con la guarigione, dai mali interiori liberandoci dalla paura, dai mali spirituali con il perdono e la misericordia. Una sola cosa sola chiede Gesù a Giairo, che continui ad avere fede, per una sola cosa loda la donna emorroissa: “Figlia, la tua fede ti ha salvata”. Non dice: sei guarita! Ma sei salvata. Gesù, infatti, non ha guarito la donna solo dal suo male fisico: il suo flusso di sangue, ma soprattutto l’ha liberata dalla paura della legge che la dichiarava impura e la isolava dal popolo di Dio: “Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, per sette giorni resterà nell’impurità mestruale; chiunque la toccherà sarà impuro fino alla sera” (Lev 15,19-30). Se si continua a leggere il testo di Lev 15,19-30, viene da dire: grazie Gesù che hai liberato quella donna dal suo male, della dignità di donna che gli hai restituito, della libertà che apre all’amore del prossimo per aiutarlo nelle sue difficoltà. Giairo e il suo problema sembrano sono passati in secondo piano, e l’incertezza gli attanagliava il cuore: “Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera, sii attento alla voce delle mie suppliche. Nel giorno dell’angoscia alzo a te il mio grido perché tu mi rispondi” (Sal 86,6-7). Le notizie non erano buone: “Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?”. Parole terribili per un padre. Ma Gesù gli dice: rimani saldo nella fede, perché “chiunque crede in lui non sarà deluso e chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato” (Rom 10,11). “Talità kum: Fanciulla, io ti dico: àlzati!” e sentiamo la voce di Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno” (Gv 11,25-26). E la fede infonde il dinamismo nuovo dell’amore, che ci trasforma, ci rende pieni di comprensione per aiutare i fratelli e le sorelle a risorgere anche loro dalla loro situazione di dolore e di bisogno

Lettura esistenziale

gesu-3-300x211 Non temere, abbi fede!«La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». (Mc 5, 23). Nel Vangelo odierno, l’evangelista Marco ci presenta il racconto di due guarigioni miracolose che Gesù compie in favore di due donne: la figlia di uno dei capi della Sinagoga, di nome Giàiro, ed una donna che soffriva di emorragia. Sono due episodi in cui sono presenti due livelli di lettura; quello puramente fisico: Gesù si china sulla sofferenza umana e guarisce il corpo; e quello spirituale: Gesù è venuto a guarire il cuore dell’uomo, a donare la salvezza e chiede la fede in Lui per potere agire. Nel primo episodio, infatti, alla notizia che la figlioletta di Giàiro è morta, Gesù dice al capo della Sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!», lo porta con sé dove stava la bambina ed esclama: «Fanciulla, io ti dico: alzati!». Il secondo episodio, quello della donna affetta da emorragie, mette nuovamente in evidenza come Gesù sia venuto a liberare l’essere umano nella sua totalità. Infatti, il miracolo si svolge in due fasi: prima avviene la guarigione fisica, ma questa è strettamente legata alla guarigione più profonda, quella che dona la grazia di Dio a chi si apre a Lui con fede. Gesù dice alla donna: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male!» (Mc 5,34). Questi due racconti di guarigione sono per noi un invito a superare una visione puramente orizzontale e materialista della vita. A Dio noi chiediamo tante guarigioni da problemi, da necessità concrete, ed è giusto, ma quello che dobbiamo chiedere con insistenza è una fede sempre più salda, perché il Signore rinnovi la nostra vita, e una ferma fiducia nel suo amore, nella sua provvidenza che non ci abbandona mai.