• 22 Novembre 2024 16:37

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Feria propria del 18 dicembre

Letture: Ger 23,5-8; Sal 71;  Mt 1,18-24

Riflessione biblica

“Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa” (Mt 1,18-24). Splendido Giuseppe, un altro testimone di Cristo. Anzi, più che un testimone, perché la sua sofferta decisione ha permesso che Gesù nascesse dalla “discendenza di David”: “Io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno” (2Sam 7,12). Promessa confermata dal Salmista: “Il Signore ha giurato a Davide e non ritratterà la sua parola: “Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono!” (Sal 132,11). san-giuseppe-300x300 Non temereRiflettiamo sulla splendida testimonianza di Giuseppe. Egli è una persona umana: come tutti, uomini e donne, ha i suoi dubbi e tentennamenti sul mistero che lo stava coinvolgendo, attua un giusto discernimento per comprendere e compiere la volontà di Dio. Ne abbiamo bisogno anche noi, perché discernere è metterci in sintonia con Dio e il suo progetto di amore e di salvezza, valutare con sapienza le sue ispirazioni e con l’aiuto dello Spirito Santo portarle a compimento: “Abbiate piena conoscenza della volontà Dio, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio” (Col 1,9-10). Uomo del silenzio: riflette Giuseppe, non dice parola; il suo silenzio lo pose in sintonia con Dio e nel “sogno” Dio lo illuminò ed egli obbediente agì secondo la legge dell’amore che lo rese protagonista nel piano salvifico di Dio. Uomo di fede: non guardò al proprio essere “giusto”, andò al di là della legge ed agì secondo la volontà superiore di Dio, progetto di amore per la salvezza di tutti gli uomini. Il cammino di fede di Giuseppe è per noi uno splendido esempio di profonda spiritualità: avere un giusto discernimento secondo lo Spirito, lasciarci plasmare dalla volontà di Dio, contemplarla nel silenzio interiore, obbedire alla sua voce in noi, in modo da “offrire un sacrificio vivente, santo e a lui gradito” (Rom 12,1).

Lettura esistenziale

san-giuseppe-1-300x247 Non temere“Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato d’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa” (Mt 1, 24). L’evangelista Matteo sottolinea la fedeltà di Giuseppe alle parole ricevute dal messaggero di Dio, per invitarci ad imitare la sua fedeltà piena di amore. Solo Dio poteva dare a Giuseppe la forza di dar credito alle parole dell’angelo.  “Preferendo credere più a Dio che ai propri dubbi, si è offerto a Lui – evidenzia Papa Francesco – come strumento per la realizzazione di un piano più grande, in un servizio prestato nel nascondimento, generoso e instancabile, sino alla fine silenziosa della propria vita”.

“Nei Vangeli – ricorda il Papa – San Giuseppe appare come un uomo forte, coraggioso, lavoratore, ma nel suo animo emerge una grande tenerezza, che non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro, capacità di amore. Non dobbiamo avere timore della bontà, della tenerezza” (Omelia 19 Marzo 2013).

Impariamo da San Giuseppe la docilità alla volontà di Dio, l’attenzione ai segni e, come ha fatto lui, non temiamo di prendere con noi Maria; ella, sempre e solo in rapporto al Figlio che ha generato, è per noi la Scala del Paradiso, in virtù della sua cooperazione al disegno salvifico di Dio.