Commento di Fra Marcello e Tiziana Frigione
San Bernardino da Siena
Vangelo: GV14,12-14
Riflessione biblica
“Qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio”. Al centro del vivere cristiano c’è Gesù e la salvezza del mondo è predicata nel nome di Gesù: “non vi è sotto il cielo altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati” (At 4,12). Tutti gli apostoli hanno predicato il nome di Gesù e nella potenza del suo nome hanno operato prodigi e guarigioni: “Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!». E per la fede riposta in lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete e conoscete; la fede che viene da lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi” (At 3,6.16). È proprio nel suo nome abbiamo la salvezza: “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato” (Rom 10,13). Anche la preghiera è fatta “nel nome di Gesù”, anzi tutta la vita va vissuta nel nome di Gesù: “Qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre”.
Ma che significa “fare tutto nel nome di Gesù?”, “pregare nel nome di Gesù?”. Almeno tre cose. Affidarsi totalmente a Gesù fino a condividere il suo progetto di amore: fare tutto in vista della realizzazione del Regno di Dio; i nostri desideri, bisogni, progetti di salute sono subordinati a tale progetto; tutto è orientato alla gloria di Dio. Ciò che conta non è il dono che vogliamo ricevere, ma l’amore con cui chiediamo qualcosa a Dio.
Compiere tutto in Gesù: non tanto per ricevere un dono, ma per operare tutto in intima comunione con lui. Per questo, chiediamo al Signore che “illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi” (Ef 1,18-19). Allora, pregheremo alla maniera di Gesù: “Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!” (Mt 26,39).
Chiedere secondo lo Spirito di Dio: “Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio” (Rom 8,26-28).
Lettura esistenziale
Seguendo Gesù , facciamo esperienza in prima persona di qualcosa che sentiamo umanamente nel cuore, siamo toccati dal suo amore, accade, nessuno può insegnarcelo, sentiamo ogni giorno un po’ di più il desiderio di rispecchiarci nel volto di Dio e ritrovarci pienamente, perché cresce la consapevolezza della verità. Così aderiamo pienamente a Dio, riconosciamo che è lui stesso che agisce in noi e realizza tutto ciò che desidera, attraverso noi, che possiamo abbandonarci totalmente a lui. Così siamo, in ogni momento , in relazione con Dio, lo possiamo interrogare e farci interrogare , incontrando ciò che accade. Con lui impariamo a leggere il segno e ne capiamo il significato, il mistero che c’è dietro, ci lasciamo coinvolgere totalmente, mentre la nostra vita è già vita eterna. Gesù rivolge a noi le stesse parole del Padre, sono parole efficaci, sono parole di amore, sono parole che ci fanno figli, che diventano opere, perché diventiamo la parola che ascoltiamo, che abbiamo dentro. Gesù ci dice : “Non solo farete le mie opere, ma anche di più grandi”.
Questa è l’opera grande: amare il Padre ed i fratelli con lo stesso amore di Dio, perché mediante il dono dello Spirito, che abbiamo ricevuto, quando Gesù è tornato al Padre, possiamo amarci come lui ci ama, abbiamo la vita stessa di Dio, già su questa terra.
Oggi possiamo ripensare la vita di San Bernardino da Siena, devoto al nome di Gesù e con lui riscoprire la gioia di cogliere i segni delle grazie ricevute, vere chiamate , alle quali rispondere ,testimoniando l’amore del Signore, come la peste che diventa occasione di missione o la guarigione vissuta come grazia che diventa chiamata. Nato nel giorno della natività di Maria, all’età di 20 anni , nello stesso giorno è rinato come Frate minore , entrando nell’Ordine. Un segno bellissimo! Con il cuore aperto all’amore ed uno sguardo contemplativo sul mondo, ha predicato con semplicità raggiungendo anche il cuore delle persone più semplici, con il coraggio di denunciare ogni forma di devianza e di usura, con il desiderio di portare pace e riconciliazione tra famiglie e fazioni, trasformando il cuore di tanti uomini e donne.
Con San Bernardino contempliamo il nome di Gesù e lasciamo risuonare nel nostro cuore le sue parole d’amore : “Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”.