• 22 Novembre 2024 11:02

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Sabato della V settimana di Pasqua

Letture: At 16,1-10; Sal 99; Gv 15,18-21

Riflessione biblica

“Non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia” (Gv 15,18-21). Nessuna meraviglia! Bisogna prendere sul serio la parola di Gesù. Nel nostro ambiente occidentale, non si tratta ancora di persecuzione, ma di emarginazione. D’altra parte, l’amicizia con Gesù non permette di essere amici con il mondo. “Siamo nel mondo, ma non del mondo” (Gv 17,14). Siamo nel mondo: collaboriamo con tutti per il progresso di tutti, operiamo il bene specialmente per i più bisognosi, promuoviamo i valori umani che fanno progredire l’umanità. Non siamo del mondo: noi apparteniamo a Cristo, viviamo in Gesù, facciamo tutto nel nome di Gesù; perseguitati, portiamo le stimmate di Gesù nel nostro corpo (Gal 6,17), annunciamo la verità, operiamo con misericordia, giustizia e santità. Noi siamo per il mondo: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”; con Gesù, siamo inviati per accendere nel mondo il fuoco dell’amore (Lc 12,49) e facciamo di tutto per accenderlo nel cuore di ogni uomo. Non dobbiamo odiare il mondo, ma testimoniare al mondo l’amore di Dio, la sua verità, la sua santità, “rivestendoci di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, e soprattutto di carità, che è legame di perfezione” (Col 3,12-14). Non dobbiamo nutrire sentimenti contro il mondo, ma neppure conformarci ad esso: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare (dallo Spirito di Gesù) rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,2). E non meravigliamoci se il mondo odierno, guidato dalla “ragione illuminista”, cerca di mettere da parte il Vangelo di Cristo con l’indifferenza e l’ermarginazione. Noi continuiamo a predicare Gesù, luce del mondo: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).

Lettura esistenziale

“Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia” (Gv 15, 18s). Ricordiamo oggi tutti i discepoli perseguitati nel mondo, dalle origini della Chiesa fino ai giorni nostri. I martiri durante le persecuzioni dell’impero romano, il cui sangue, come disse Tertulliano, è seme di futuri cristiani, sono certamente stati numerosi, ma molto inferiori per numero dei martiri del il solo XX secolo. Il Signore ha previsto queste persecuzioni, che sono il segno di una Chiesa viva e che proprio in quelle zone dove ha subito oltraggi promette di fiorire in futuro. Non c’è tuttavia solo la persecuzione fisica, ma anche quella culturale e sociale. Anche nel nostro tempo e nel nostro mondo occidentale, pur non essendovi una persecuzione fisica nei confronti della Chiesa, vi è tuttavia spesso un’indifferenza e talvolta un’ostilità verso l’affermazione della verità del Vangelo. Finché il Vangelo si riduce ad essere un’etica benpensante e un po’ accomodante non ha nessun nemico, ma quando punta a trasformare i cuori e non ha paura di manifestare le ingiustizie, le corruzioni e tutto ciò che umilia l’uomo a vantaggio di qualcuno, allora il Vangelo non può non suscitare nemici e persecutori, come aveva preannunziato Gesù. Il coraggio del cristiano non si basa su un eroismo personale nell’affrontare le persecuzioni, ma sulla grazia dello Spirito Santo che lo rende forte e intrepido testimone del Vangelo.