Sono 316 le persone soccorse dal veliero Astral della Ong Open Arms negli ultimi tre giorni: viaggiano su imbarcazioni fatiscenti, spesso fatte di ferro, e sovraffollate. Ieri Astral ha soccorso una barca di legno in avaria con alcune persone cadute in mare: a bordo erano in 110 provenienti da Palestina, Siria ed Egitto, partiti negli scorsi giorni dalla Libia. Tra loro anche 6 donne, 4 bambini, 2 uomini molto anziani e un disabile. Sulla barca anche una persona che non ce l’ha fatta ed è morta prima del soccorso.
Poche ore dopo questa operazione, i soccorritori di Open Arms si sono trovati nei pressi di un gommone, con 23 persone a bordo, in pessime condizioni e con il bordo molto vicino all’acqua. In attesa dell’arrivo della Guardia Costiera italiana per raggiungere un porto sicuro. I soccorsi erano stati tre anche nella giornata domenica 11 agosto, quando Astral ha prestato soccorso a un totale di 75 persone tra cui molte donne, bambini e un neonato di 2 settimane.
Partito pochi giorni fa per la missione 111, il veliero Astral ha fatto 7 soccorsi in 3 giorni registrando una situazione molto complessa nel Mediterraneo centrale: “Continuiamo a registrare l’arrivo di barche di ferro, con pezzi spesso saldati insieme, e molti bambini a bordo. Nonostante la promozione di certe politiche, quello che notiamo con il nostro lavoro è che la presenza delle persone in mare non cambia ma esaspera le condizioni di partenza, costringendo a imbarcarsi anche su mezzi pericolosissimi”, denuncia Open Arms.