di Elisa Borruto e Laura Gembillo – Il 2023 ha portato un bellissimo regalo di Natale. La mattina del 7 gennaio il telefono di Casa di Vincenzo (il dormitorio Comunale di Messina) ha squillato per vedersi realizzare un miracolo per una delle sue ospiti.
Gli educatori hanno immediatamente accolto la richiesta della donna e, attraverso un’opera di mediazione emotiva, familiare e linguistica, sono riusciti a contattare la figlia e il fratello della signora, fornendo loro recapiti e contatti e facendosi punto di riferimento per tutto il loro viaggio, dato il grande impatto emotivo che aveva dato loro la notizia del ritrovamento. I familiari di Rosa, increduli e colmi di gioia per la chiamata ricevuta proprio il giorno dopo aver chiesto la grazia di poterne avere notizie presso un santuario, sono immediatamente partiti in auto da Bucarest fino a Messina, guidando senza sosta ininterrottamente. Incredibile e ineguagliabile la forza della figlia e del fratello, che al loro arrivo hanno raccontato la grande energia che li ha accompagnati e il grande desiderio di porterla riabbracciare e potersene prendere cura. Ed è così che la mattina del 7 gennaio hanno comunicato di essere giunti finalmente a Messina. Gli altri familiari la attendono a braccia aperte in Romania.
Grande commozione e felicità da parte dell’equipe di Casa di Vincenzo per il lieto ricongiungimento e un nuovo inizio nel percorso di Rosa, che ha saputo donare agli educatori una grande lezione di dignità, generosità e resilienza. La cosa più bella durante quest’anno, è stata vederla protagonista attiva della sua scelta, artefice di se stessa, ricca di coraggio nell’affrontare le sue fragilità per ripartire dall’istante in cui la sua vita si è spezzata.
La donna ha sempre lasciato trapelare il dolore di quel taglio emotivo avvenuto, senza una chiara ragione logica, con i propri familiari, lasciando gli educatori del servizio per lungo periodo impotenti dinanzi a tale malessere. Per tutta l’equipe, questo è un Messaggio di speranza che alimenta con forte passione la motivazione che li spinge a lavorare in un servizio così affascinate, quale è Casa di Vincenzo, nella cura della Persona, provando a restituirla e renderla visibile a se stessa, ancor prima che all’occhio sociale.
Rosa “che rideva contro le paure e le lacrime, che ha apprezzato il suo equilibrio instabile, nonostante tutto che ha continuato ad essere vita, nonostante tutto.”
Una qualsiasi mattina di gennaio è di nuovo Natale!