“Un sacerdote libero, povero nel senso più alto del termine, dotato di enorme spirito di sacrificio, capace di amare in maniera smisurata”: è scomparso stamattina dopo una lunga malattia mons. Salvatore Trifirò, storico sacerdote messinese. A ricordarlo subito con queste poche ma significative parole e mons. Pietrò Aliquò, uno dei compagni di ordinazione avvenuta 57 anni fa, l’8 agosto 1967. Una storia personale e sacerdotale bella quella padre Salvatore, classe 1942, dotato di grande carisma e amore per l’arte; la scrittura, di poesie soprattutto ma anche di testi teatrali, lo aiutava a tirar fuori quel tanto di sé che il carattere schivo teneva spesso rinchiuso nelle segrete stanze dell’anima. “Abbiamo sempre nutrito profonda stima per la sua spiritualità, era l’animatore del gruppo”, racconta Aliquò ricordando le belle esperienze vissute in seminario come le Vie Crucis di Quaresima. Un uomo “coraggioso”, che dopo aver completato gli studi in Teologia a Verona decise di partire missionario in Venezuela; era quello il germe della sua vocazione, ma a causa di un gravissimo incidente automobilistico che lo ridusse in fin di vita dovette rientrare a Messina.
Tutti lo ricordano come rettore del Seminario arcivescovile, ruolo che ha ricoperto per nove anni, dal 1978 al 1987 e storico parroco di San Nicolò all’arcivescovado dove ha raccolto il testimone di padre Angelo Sterrantino nel 2003 restandovi alla guida fino allo scorso anno, quando il peggioramento dello stato di salute gli ha impedito di proseguire. Tante le esperienze pastorali vissute, amministratore parrocchiale e parroco di S. Maria di Gesù a Ritiro (dal 1986 al 2003), S. Andrea Apostolo a Scala Ritiro (dal 1999 al 2003) e San Placido a Tremonti, ma anche a S. Clemente e nella parrocchia S. Maria Annunziata e Santa Marina a Cumia. Vice presidente dell’Ipab Collereale dal 2007 ad oggi e vicario foraneo di Messina centro, è stato anche canonico del Capitolo Protometropolitano della Basilica Cattedrale e docente di religione al liceo Bisazza. “Era un uomo di preghiera e di cultura, il nostro poeta”, hanno commentato altri due confratelli compagni di ordinazione, Michele Giacoppo e Pippo Principato; con loro nel gruppo c’erano anche Pippo Insana e Giovanni Impoco. In occasione del 50mo anniversario di sacerdozio erano stati ricevuti da Papa Francesco e a lui Trifirò aveva donato un volume con le sue poesie.
Il cordoglio dell’arcivescovo Giovanni Accolla, dell’ausiliare Cesare Di Pietro e di tanti confratelli, Nino Caminiti presidente dell’Ipab Collereale, Letterio Gulletta suo successore a San Nicolò, don Antonio Gugliandolo parroco di Ritiro, ma soprattutto della gente che lo ha amato come persona schietta e leale. Domani martedì 18 giugno alle 16 in Duomo l’ultimo saluto.
(Fonte Gazzetta del Sud – Rachele Gerace)