Meglio che muoia!

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Letture: Ez 37,21-28; Ger 31,10-13; Gv 11,45-56

Riflessione biblica

“Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione” (Gv 11,45-56). Gesù è pericoloso: destabilizza il potere di chi strumentalizza la religione e le istituzioni che l’appoggiano. Ma contro il progetto di Dio non si può andare: “Se questo piano o quest’opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerla” (At 5,38-39). Ci sono due vie opposte da poter seguire: quella del cinismo di Caifa o quella salvifica dei Santi. farisei-300x180 Meglio che muoia!Il cinismo politico-religioso del Sommo Sacerdote Caifa: “È conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo” (Gv 11,50); nonostante tutto, contiene una verità profonda, una profezia di salvezza: “Questo non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio” (Gv 11,51-52). Tale profezia è fondamento della fede: “Gesù, la pietra che è stata scartata da costruttori, è diventata la pietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati” (At 4,11-12). Lo sbaglio di Caifa è chiaro: egli giudicava in termini politici l’invito profetico di Gesù alla conversione per entrare nel Regno di Dio. Allora, è meglio seguire la via salvifica di Francesco di Assisi: “Signore, che vuoi che io faccia?”, e si innamorò di Gesù e decise di vivere secondo il santo Vangelo. È la risposta di chi crede in Gesù e lo segue per la via della verità e dell’amore. L’ho comprese Paolo apostolo, “si lasciò crocifiggere con Gesù” (Gal 2,19), si liberò dal suo zelo giudaico e si lasciò conquistare da Gesù: “Tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo” (Fil 3,8). Da allora, cominciò a “correre per conquistarlo, perché anch’io sono stato conquistato da Gesù Cristo”

Lettura esistenziale

“Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera»” (Gv 11, 49s). La sentenza del sommo sacerdote è terribile: Gesù deve essere ucciso. Il fatto che a pronunziarla sia stato colui che aveva l’incarico di guidare la vita religiosa del popolo santo dice a che livello di corruzione siano arrivati il sommo sacerdozio e il Sinedrio intero, al tempo di Gesù. Come è stato possibile arrivare ad un tale baratro? Essi, che conoscevano le Scritture, hanno preferito la povera gloria umana a quella di Dio, perdendo non solo la fede, ma anche la ragione. A questo indurimento del cuore conduce il peccato, quando non lo si arresta subito. Si inizia con una piccola bugia, con una passione sregolata, con i compromessi, con il tralasciare la preghiera e si va sempre di male in peggio. Chiediamo allo Spirito Santo di rinnovare il nostro cuore, donandoci la luce per accorgerci e chiamare per nome le nostre inclinazioni cattive, la forza per combatterle ogni giorno e l’umiltà per riconoscere di avere sempre bisogno della misericordia di Dio.

 

Exit mobile version