“La siccità che sta colpendo la nostra Nazione è una tragedia che rivela quello che non è stato fatto e quello che dobbiamo fare. Non minimizziamo i tanti campanelli d’allarme ma facciamone tesoro”. Così, durante il forum “Conversione ecologica: Transizione green, rigenerazione e cultura del creato”, inserito nel Primo Meeting dei Francescani del Mediterraneo il presidente della Cei, cardinale Matteo Maria Zuppi, è intervenuto sul tema del rapporto della Chiesa con la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile.
“Il pensiero della Chiesa su questi temi è chiarissimo – ha continuato Zuppi -, e Papa Francesco ci ha affidato una responsabilità straordinaria. Le parole della Chiesa non sono infatti rivolte agli addetti ai lavori e ai cristiani, sono, come l’enciclica ‘Laudato Sii’ dimostra, e come la ‘Fratelli tutti’ conferma , parole che ci uniscono tutti quanti e rappresentano un denominatore comune importantissimo di impegno con tutti. E’ evidente – continua il cardinale – che non possiamo credere di affrontare questa sfida solo occupandoci del nostro piccolo, ma si chiede una grande alleanza. Sono ormai diversi anni che Papa Francesco ci ha affidato la ‘Laudato Sii’, nella speranza di condizionare le scelte dei grandi, ma l’enciclica chiede a tutti di attuare delle scelte che siano attente, rispettose dell’ambiente e responsabili. L’enciclica ‘Fratelli tutti’ è invece la consapevolezza che siamo in un’unica stanza del Mondo, che siamo su un’unica barca e che dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri, e questo possiamo farlo solo capendo il legame che ci unisce. Siamo fratelli e se ci riconosciamo tali riconosciamo la necessità di difendere l’ambiente e avere attenzione a guardare al futuro”.
Intervenendo sulle emergenze climatiche attuali, Zuppi sostiene che, come avviene con la siccità, “tragedia che rivela quello che non è stato fatto e quello che dobbiamo fare”, come cittadini “dobbiamo avere una grande attenzione a non perdere le opportunità. Le pandemie – spiega ancora – sono anche dei momenti di luce, di chiarezza – seppur terribili – dei problemi che non abbiamo affrontato e si presentano o che si palesano e chiedono soluzioni rispetto alle cose che bisogna cambiare. Non minimizziamo i tanti campanelli d’allarme ma facciamone tesoro”.
Il presidente della Cei invita ad avere “attenzione verso tutti coloro che sono vittime delle tante scelte che non vengono compiute e dell’ingiustizia dei pochi che controllano tanto e dei tanti che sono esclusi”.
In particolare, aggiunge Zuppi, “una è delle chiavi di lettura della ‘Laudato Sii’: di meno e di più. Non parliamo solo di sacrifici, che poi non facciamo o facciamo fare agli altri, ma di invertire quel meccanismo del consumismo che produce tanti disastri nell’ambiente. Dobbiamo capire la bellezza dell’impadronirci del noi stessi e del poco che possiamo avere e che è davvero di più dell’inganno del consumismo”.
“La Chiesa – conclude il cardinale – ha tanto da dire, soprattutto deve stare vicino alla sofferenza dei tantissimi che sono vittime dei disastri prodotti dall’uomo e dagli abusi che compie sull’ambiente e sulle risorse. Dobbiamo guardare insieme al futuro, perché solo insieme possiamo uscirne”.