Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Presentazione del Signore
Letture: Ml 3,1-4; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40
Riflessione biblica
“Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore” (Lc 2,22-40). Nella tradizione, tale festa assume diversi nomi. Presentazione di Gesù: Maria e Giuseppe portarono Gesù al tempio, “per presentarlo al Signore come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore” (Lc 2,22-23). Tale rito mette in rilievo una verità teologica importante: in Gesù, anche noi apparteniamo a Dio, siamo a lui consacrati. Entrando nel tempio, Gesù ci purifica e ci consacra quale popolo di Dio: “Entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate. Egli siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia” (Mal 3,1.3). Candelora: Simeone proclama che Gesù è “luce, per rivelarsi alla genti e dare gloria ad Israele, suo popolo” (Lc 2,30-32). Gesù è la luce del mondo: “Io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra” (Is 49,6) e come affermò lui stesso: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). Gesù è la luce che ci trasforma in luce: “Gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri” (Rom 13,12-14). Festa dell’incontro: “Simeone, mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino, egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio” (Lc 2,27-28). Illuminati dallo Spirito, sarà per noi festa di incontro con Gesù, via verità e vita. In lui la nostra vita spirituale va modellata, per crescere nella fede agente mediante la carità (Gal 5,6) e fortificarci con la lettura assidua della parola di Dio e acquistare la vera sapienza di Dio.
Lettura esistenziale
“Luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele” (Lc 2, 32). Nel Vangelo odierno, “Maria e Giuseppe portano Gesù al tempio per presentarlo al Signore, ma non fanno nemmeno in tempo ad entrare che subito le braccia di un uomo e di una donna se lo contendono: Gesù non appartiene al tempio, egli appartiene all’uomo. È nostro, di tutti gli uomini e le donne assetati, di quelli che non smettono di cercare e sognare mai, come Simeone; di quelli che sanno vedere oltre, come Anna, e incantarsi davanti a un neonato, perché sentono Dio come futuro” (Ermes Ronchi). Come questi due anziani, i cristiani sono coloro che cercano e attendono, che credono che Dio ha colmato e continuamente ricolma i nostri occhi e il nostro cuore di stupore per le “cose nuove” che sempre opera. Se aspettiamo qualcuno che amiamo, i nostri occhi e le nostre orecchie si fanno particolarmente attenti. Simeone riconosce in Cristo il Salvatore di tutte le genti, non del solo Israele. La salvezza non è una cosa individuale, ma direi cosmica. Cristo è venuto per la salvezza di tutti. In Lui, Dio si è fatto vicino all’uomo, si è fatto piccolo, così piccolo da poter essere abbracciato. Non è una cosa meravigliosa questa?