Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
San Domenico
Vangelo: Mt 5,13-16
Riflessione biblica
“Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5,13-16). S. Domenico è stato “luce del mondo” con la fede, lo stile sapienziale, la predicazione. Con la fede: innamorato di Cristo, “vera luce che illumina ogni uomo” (Gv 1,9), accolse Cristo e si lasciò illuminare con la verità, la giustizia, l’amore: “Comportatevi come figli della luce; infatti, il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità” (Ef 5,9). “Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce”. Con lo stile sapienziale: imparò la sapienza della Croce, sale che dà gusto alla nostra comunione con Gesù. Di lui si può dire: “Ritenni di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo crocifisso. La mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito perché la vostra fede non si fondi sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio” (1Cor 2,2-5). Inondato di tanta luce, comprese che Cristo è la sapienza di chi crede e a lui consacrò la sua vita, predicando ovunque che Gesù è la vera “potenza e sapienza di Dio” (1Cor 1,24). Infatti, “nel disegno sapiente di Dio, … è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione” (1Cor 1,21). Con la predicazione: la sua parola fu luce alle anime, perché egli “o parlava con Dio o parlava di Dio”. Comprese però che senza Cristo non si può conoscere il vero Dio, per questo annunciò con coraggio Gesù, “via, verità e vita” (Gv 14,6) e il suo insegnamento di vita, che ha il suo culmine nell’amore: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35)
Lettura esistenziale
“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo, non può restare nascosta una citta che sta sopra il monte” (Mt 5, 13s). Molto belle queste similitudini usate da Gesù per descrivere la vita dei suoi discepoli. Come il sale per dare condimento alle vivande deve sciogliersi e scomparire e come una candela per diffondere la luce attorno a sè deve sciogliersi, allo stesso modo il cristiano è chiamato a fare della sua vita un dono per gli altri, con Cristo, in Cristo e per Cristo. Dice infatti Gesù: “Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà” (Mt 16, 25). Cioè chi vuole trattenere la propria vita per sé, al pari dell’uomo che sotterra i talenti per paura di perderli, in realtà la rende infruttuosa e sterile. Chi invece prende in mano la propria vita e ne fa un dono d’amore, la rende un vero capolavoro. Noi però non brilliamo di luce propria, come il sole, ma piuttosto di luce riflessa, come la luna. Solo se viviamo in intima e profonda unione con Cristo, in ascolto obbediente della Sua Parola, possiamo essere sale della terra e luce del mondo, donando nuovo “sapore” al mondo e diffondendo in mezzo alle tenebre dell’indifferenza e dell’egoismo, la luce dell’amore di Dio, vera sapienza che riempie di senso la vita di ogni uomo.