L’Orchestra del mare, i cui strumenti musicali sono stati realizzati dai detenuti del carcere Opera di Milano con i legni delle navi dei migranti approdati a Lampedusa, suoneranno per la prima volta alla Scala. Si tratta di un nuovo punto d’arrivo per il “progetto Metamorfosi”, nato alla fine del 2021 su iniziativa della fondazione Casa dello Spirito e delle Arti di Arnoldo Mosca Mondadori e Marisa Baldoni.
I violini, le viole e i violoncelli, costruiti dal laboratorio di liuteria e falegnameria del carcere milanese con i resti di circa sessanta imbarcazioni donate dal ministero degli interni italiani e salvati dalla distruzione, nel corso degli anni sono stati benedetti da Papa Francesco e suonati insieme a grandi artisti internazionali come Sting e Nicola Piovani. Lo stesso progetto Metamorfosi è stato insignito della medaglia d’onore dal presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella in occasione Festival del Cinema di Venezia del 2022.
Il concerto sarà eseguito alla Scala, in una serata di beneficenza, lunedì 12 febbraio e inizierà con la lettura del testo “La memoria del legno” da parte dell’autore Paolo Rumiz, accompagnato dalle improvvisazioni dei violoncelli di Giovanni Sollima e di Mario Brunello. Saranno eseguiti il Concerto brandeburghese di Bach, l’Inverno di Vivaldi e brani di Kreisler, Volans e dello stesso Sollima. Ad eseguirli – oltre all’altro “strumento del mare”, il violino di Gilles Apap – i tredici musicisti dell’Accademia dell’Annunziata diretta da Riccardo Doni. L’allestimento sarà invece a cura dell’artista Mimmo Paladino.
Sono finora una decina gli strumenti musicali costruiti dal legno delle navi dei migranti, e altri otto strumenti ad arco saranno costruiti nel corso del 2024. L’iniziativa del Progetto Metamorfosi è stata poi estesa al carcere di Monza e a quello di Rebibbia a Roma, oltre alle realtà del Centro Astalli e dell’Opera cardinal Ferrari di Milano.
Insieme realizzeranno croci da donare alle scuole italiane e rosari che saranno portati dal Papa. “Di fronte alla tragedia contemporanea che vede il Mar Mediterraneo come il più grande cimitero d’Europa e di fronte al dramma a cui stiamo assistendo quotidianamente di milioni di persone in fuga dalla guerra”, si legge sul sito della fondazione. Il progetto Metamorfosi, si legge ancora vuole richiamare l’attenzione verso ogni persona costretta a fuggire dal proprio Paese a causa di guerre, persecuzioni e fame.